SuperAurora Festival nella bufera: tra degrado, allarme ambientale e proteste dei residenti, Falconi annuncia verifiche

La tutela del territorio e della sicurezza viene prima di tutto. Con queste parole il presidente del X Municipio, Mario Falconi, ha lanciato un grido d’allarme che sintetizza il clima di tensione che ha accompagnato l’edizione 2025 del SuperAurora Music & Art Festival, un evento di tre giorni che si concluderà oggi nello scenario naturalistico della Pineta di Castel Fusano, all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano.
Un evento ispirato ai grandi festival europei, che ha portato a Roma oltre 40 artisti internazionali – da Carl Cox a Meduza, da Anna Tur a Ketama126 – trasformando per tre giorni il Parco di Castello Chigi in una grande arena elettronica a cielo aperto. Ma se il successo di pubblico è stato indiscutibile, l’impatto ambientale e sociale ha sollevato un’ondata di critiche che potrebbe ora avere conseguenze giudiziarie e amministrative.

Residenti esasperati, fauna disturbata e rifiuti ovunque
Dal volume assordante fino a notte fonda, alle strade bloccate da auto in sosta selvaggia; dai bivacchi improvvisati ai giovani soccorsi per intossicazione da alcol, la cronaca del SuperAurora è costellata di episodi che nulla hanno a che vedere con l’arte e la musica. Via dei Pescatori, via Villa di Plinio, viale Mediterraneo: arterie secondarie della pineta trasformate in parcheggi improvvisati, con auto abbandonate perfino a ridosso della vegetazione protetta. “Abbiamo chiamato il X Gruppo della polizia locale – racconta un residente – ma ci hanno detto che non potevano intervenire per timore di aggressioni all’esterno della pineta. Di fatto, le autorità sono rimaste ostaggio della folla.”
“Violato il regolamento della Riserva Naturale”
Durissimo il giudizio delle associazioni ambientaliste, tra cui WWF Litorale Laziale, che in un esposto congiunto hanno denunciato il rischio per la fauna in periodo riproduttivo, l’inquinamento acustico, il rischio incendi dovuto alla presenza di bottiglie di vetro e l’assenza di un adeguato piano di mitigazione.
“È inaccettabile che un’area di così pregevole valore naturalistico e sottoposta a massima protezione possa essere sede di un evento di tale portata – si legge nella nota – violando il regolamento attuativo del Piano di Gestione della Riserva Naturale”.
Il presidente di Ecoitaliasolidale Piergiorgio Benvenuti, con il responsabile del Litorale Romano Gaetano Di Staso, ha rincarato la dose: “La pineta è già in uno stato di progressivo abbandono: sentieri impraticabili, rifiuti ovunque, manutenzione assente. Eventi così impattanti possono solo accelerare il degrado di uno dei pochi polmoni verdi del Litorale romano”.
Falconi: “Evento senza autorizzazione ambientale e culturale”
Sulla vicenda è intervenuto direttamente il presidente del X Municipio Mario Falconi, annunciando verifiche puntuali e richieste di chiarimento sulle autorizzazioni rilasciate: “Stiamo raccogliendo le relazioni delle forze dell’ordine e delle autorità competenti. Il festival non risulta autorizzato dai dipartimenti comunali di ambiente e cultura, ed è stato realizzato in un’area sottoposta a massima tutela dal 1996. Se emergessero gravi irregolarità, ne daremo conto agli enti preposti”.
Falconi ha sottolineato che il diritto al divertimento non può prevalere sulla salvaguardia dell’ambiente e sulla sicurezza, aprendo di fatto la strada a un possibile stop alle future edizioni del festival o alla definizione di un nuovo protocollo di compatibilità ambientale per eventi simili.
Attese verifiche
In attesa che le verifiche amministrative facciano il loro corso, resta una certezza: la Pineta di Castel Fusano è uscita provata da tre giorni di suoni, folla e disordine. E a chiedere risposte ora non sono solo gli ambientalisti, ma tanti cittadini stanchi di vedere il loro territorio sacrificato sull’altare degli eventi.
M.V.




