Superbonus ristrutturazioni, la denuncia di Confedilizia. A Roma è tutto fermo

Il superbonus al 110% previsto per chi decida di ristrutturare casa seguendo i criteri dell’efficientamento energetico a Roma si sta rivelando un mezzo flop. E le domande ricevute dagli Uffici sarebbero ad oggi pochissime. Questa la denuncia avanzata dal Presidente di Confedilizia Lazio Paolo Pietrolucci. L’immagine di una corsa alla ristrutturazione e’ sbagliata. Il numero delle procedure avviate finora e’insignificante e l’iter non è chiaro, ha dichiarato Pietrolucci in una intervista rilasciata al corriere.it. Per esempio non si specifica che se il procedimento venisse bloccato, le spese rimarrebbero comunque a carico del proprietario. E poi con la situazione covid attuale, aprire un cantiere è sempre di più un rischio. Per questo i termini vanno assolutamente prorogati.

Fin qui la posizione di Confedilizia, ma i problemi sono anche riferibili alla burocrazia del Campidoglio. Che certo non brilla per velocità di lavorazione delle pratiche e per efficienza. Le banche hanno dovuto aspettare i decreti attuativi, e si sono potute muovere solo dal 15 ottobre. Aprendo delle linee di credito ordinarie. Che hanno bisogno di tempo per essere approvate, fa notare il costruttore Lorenzo Sette al Corriere. È necessario presentare decine di documenti, molti già in possesso della Pubblica Amministrazione. E con tanti impiegati in smart working gli adempimenti rischiano di diventare una vera e propria  ‘via crucis’.

Sul superbonus per le ristrutturazioni tempi lunghi burocrazia e rischio truffe. Ecco perché Roma è ferma al palo

Il superbonus al 110% per le ristrutturazioni ‘green’ in realtà sembrava l’uovo di Colombo. Nessuna spesa per i condomini, e guadagno certo per l’impresa. Che poteva scontarsi in banca il 110% dell’importo  sul futuro credito di imposta. Un meccanismo in apparenza semplice, che però almeno a Roma si è inceppato. Per la lentezza della burocrazia, e un atteggiamento troppo ‘guardingo’ da parte delle banche. Ma anche per la scarsa fiducia delle imprese e dei proprietari degli immobili. Perché in caso di mancata approvazione del finanziamento, le spese andrebbero di nuovo a ricadere tutte sul privato. E di questi tempi, non è certo la migliore notizia possibile. Ma non manca neppure il rischio truffe, perché i ‘furbetti’ sono sempre in agguato. Così sarebbero entrati in gioco dei fondi privati, pronti a rilevare quote di aziende esperte in efficientamento energetico. Ma brave anche a presentare in fretta le domande, per accumulare un tesoretto in termini di credito di imposta. Infine, non è neppure mancato qualcuno che ha tentato di valorizzare il proprio immobile. Solo per aver presentato il progetto. Ma in questo caso, la posizione di finanziatori e immobiliaristi è stata inflessibile. La casa può anche valere di più, ma soltanto a ristrutturazione ultimata. Insomma, più problemi che soluzioni. Per un comparto come quello dell’edilizia che negli anni d’oro a Roma valeva oltre il 12% del Pil. E che adesso chiede regole certe e meno burocrazia per poter ripartire. Anche per il superbonus, che può essere un utile strumento. Ma che almeno così com’è, a Roma propio non funziona.

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_novembre_09/virus-burocrazia-frenano-l-edilizia-e4869b1a-21da-11eb-a759-aabb3b0952b2.shtml