Sviluppo del Lazio, la Lega rilancia: a Tivoli presentato il piano per imprese e territorio

Tivoli, la Lega Lazio in convegno

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Un’agenda concreta, parole chiave immediate — sicurezza, lavoro, sanità, cantieri — e un messaggio politico netto: per governare serve compattezza. A Tivoli si è svolta la Conferenza Programmatica della Lega Lazio, appuntamento che, nelle intenzioni del partito, punta a tradurre le priorità dei cittadini in una piattaforma di interventi “misurabili”. Tra i presenti, Mario Abbruzzese (insieme a tutti gli altri esponenti e amministratori intervenuti all’iniziativa) è stato indicato come una delle figure di riferimento della giornata tiburtina. In qualità di responsabile organizzativo della Lega Lazio, la sua presenza viene considerata un reale valore aggiunto per il partito: un politico esperto e navigato, capace di mettere a disposizione competenze consolidate e una profonda conoscenza del territorio. Accanto a lui Laura Cartaginese (consigliera regionale Lazio), Davide Bordoni (segretario Lazio) e Claudio Durigon (vice segretario Lazio).

Unità del centrodestra: “condizione essenziale”

Il comunicato diffuso al termine dei lavori “ha ribadito con forza un principio cardine: l’unità del centrodestra è un valore assoluto”, perché viene considerata “condizione essenziale per garantire stabilità, coesione e capacità di governo in tutta la regione”. In altre parole: una linea politica che prova a parlare al quotidiano delle persone, evitando scosse che si riflettono su delibere, tempi e decisioni.

Il territorio come metodo (prima ancora che slogan)

Uno dei punti più pratici riguarda l’organizzazione: “è stata sottolineata l’importanza dell’organizzazione territoriale, ritenuta imprescindibile per rafforzare il radicamento politico e istituzionale”. Tradotto: ascolto strutturato. La Lega parla di “un sistema di consultazioni territoriali con amministratori, associazioni, categorie produttive e cittadini”, cioè una filiera di confronto che — se applicata — può incidere su problemi locali, dai trasporti ai presìdi sanitari.

Nasce il “Patto per il Lazio”: ecco cosa cambia per i cittadini

Il fulcro della giornata è stato il lancio del “patto per il lazio”, costruito su alcuni capitoli chiave: Sicurezza, definita “obiettivo prioritario” per migliorare la qualità della vita nelle comunità: tema che intercetta periferie, piccoli comuni e aree più esposte a microcriminalità e degrado. Imprese, con un dato che accende l’allarme: l’“indice critico tra natalità e mortalità aziendale” è “fermo a 0,46”, e secondo il documento “richiede interventi urgenti” e “un confronto costante con il mondo imprenditoriale”. Zone Economiche Speciali (ZES), indicate come “leva fondamentale” per “attrarre investimenti e favorire nuova occupazione”.

Infrastrutture, con un piano industriale regionale che elenca opere come il collegamento Orte–Civitavecchia, l’asse Roma–Latina, la chiusura dell’anello ferroviario della Capitale, l’ammodernamento di Fiumicino, il tracciato Cisterna–Valmontone, interventi sui Monti Lepini e la pedemontana di Formia.

Sanità, con l’impegno “per abbattere le liste d’attesa e migliorare l’accesso ai servizi nelle province più penalizzate”: un punto di pubblica utilità immediata, perché tocca visite, esami e tempi di cura.

La direzione: “Lazio più moderno, competitivo e sicuro”

La Conferenza di Tivoli, conclude la nota, “ha delineato una visione chiara: costruire un Lazio più moderno, competitivo e sicuro”, attraverso un percorso condiviso con dirigenti e amministratori locali. La scommessa, ora, è passare dal titolo — “patto” — ai risultati: meno attese in sanità, più occasioni per le imprese e cantieri che migliorino davvero la vita quotidiana di chi nel Lazio ci vive e ci lavora.