Svolta nel giallo di Kata: tre arresti per il racket degli affitti, tra cui lo zio

astor hotel firenze

Svolta nel giallo della scomparsa della piccola Kata, la bimba svanita nel nulla a Firenze lo scorso 10 giugno. Quattro misure cautelari, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, su richiesta della Dda, eseguite nei confronti di cittadini peruviani, fra i quali lo zio materno della piccola Mia Kataleya Chiclo Alvarez, per reati commessi all’interno dell’ex hotel Astor di via Maragliano.

Quattro cittadini peruviani oggetto di misure cautelari

Le accuse sono di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023, e di tentato omicidio tentato e lesioni gravi, commessi lo stesso 28 maggio 2023, ai danni di occupanti della struttura, che era stata occupata abusivamente nel settembre 2022 da cittadini peruviani, fra i quali i soggetti raggiunti dalla misura, e rumeni.

L’esistenza del racket degli affitti subito evidente

Pochi giorni dopo la scomparsa della bimba si era già appurato l’esistenza di un racket. Ossia la vera guerriglia tra gruppi rivali per il subaffitto delle camere dentro l’ex hotel Astor occupato una delle possibili piste di indagine sulla scomparsa della piccola Mia Kataleya Chicllo Alvarez di 5 anni, chiamata Kata. Il racket degli affitti vedrebbe contrapposte tre fazioni, due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia della bambina scomparsa nel pomeriggio di sabato scorso a Firenze, e una di romeni.

Bisognava pagare dagli 800 ai 1500 euro per abitare nell’ex hotel

Secondo indiscrezioni, il racket dell’affitto delle camere prevederebbe il pagamento di un prezzo, dagli 800 ai 1500 euro, per l’ottenimento di un alloggio nella struttura. In quell’immobile occupato vivono circa 100 immigrati. La Procura di Firenze ha aperto il fascicolo di indagine ipotizzando sia l’abbandono di minori che il sequestro di persona a scopo di estorsione.