Frosinone, tabaccaio spara contro rapinatore rumeno che gli era entrato in casa: solidarietà di FdI

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Tragedia a Frosinone. Prende corpo l’ipotesi di un tentativo di furto finito in tragedia, nel caso dell’uomo ucciso da un colpo di fucile a Santopadre, nel frusinate. La vittima sarebbe un romeno di 39 anni, che potrebbe essere stato sorpreso dal padrone di casa, un tabaccaio già vittima di furti, mentre si introduceva nella sua villetta. Con la vittima ci sarebbero stati altri tre complici, poi riusciti a scappare. Le indagini sono coordinate dalla procura di Cassino. Non c’è l’ipotesi di omicidio. Il tabaccaio Sandro Fiorelli di 59 anni, è indagato a piede libero per eccesso colposo di legittima difesa. La decisione della Procura di Cassino di escludere l’ipotesi dell’omicidio la si apprende dal Procuratore Capo Luciano d’Emmanuele.

Un caso analogo nel 2012

Entrambi tabaccai, entrambi appesi a un filo macinando pensieri ed ipotesi, in attesa di una sentenza, mentre un fatto resterà per sempre. “Avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Una disgrazia che comunque vada non si cancella”. Con queste parole Franco Birolo, il tabaccaio che nel 2012 sparò e uccise uno dei ladri entrati nel suo negozio, si rivolge attraverso l’Adnkronos a Sandro Fiorelli, il tabaccaio di Frosinone indagato per omicidio dopo che ieri ha premuto il grilletto contro un malvivente in seguito ad un tentativo di furto in casa propria. “Mi sono immedesimato in lui e ho rivissuto quei momenti perché sono stato coinvolto in un fatto analogo – ricorda Birolo -. Per il resto ogni ipotesi ormai è priva di fondamento, ma io sono solidale con Fiorelli.

Solidarietà dell’altro tabaccaio

Se devo scegliere tra lo stare con un tabaccaio o con un ladro che ha perso la vita, io sto con il tabaccaio che è una persona onesta, non con un delinquente”. “Mi auguro – prosegue – che le ultime modifiche di legge alla legittima difesa scagionino velocemente e nel migliore dei modi il tabaccaio di Frosinone da un lungo e costoso iter di avvocati e periti che altrimenti lo attende, anche perché – chiosa – per lui resterà comunque il fatto di avere ucciso una persona. E quello non si dimentica. Non si può cancellare”. E prosegue: “Resterà sveglio, notti e notti. E starà lì a macinare pensieri, ipotesi: se avessi fatto così… Se mi fossi comportato diversamente… Anche se, per come sono andate le cose, sono felice che il tabaccaio sia uscito vivo da questa rapina. La cronaca insegna – ricorda Birolo – che non sempre la vittima riesce a cavarsela”.

Il vero fatto è uno: “dopo quasi 10 anni ancora la mia vita è appesa a un filo. Potrebbe essermi chiesto un risarcimento perché ho ucciso un uomo. Ma in primo luogo resta che è mancata una persona. Il resto – conclude il tabaccaio che uccise per legittima difesa – sono rimedi e ipotesi del poi. Si dovrebbe intervenire prima, prevenire questi atti criminali. Non attendere la sparatoria”.

Ruspandini (FdI): legittima difesa, speriano che la giustizia prevalga

“È successo stavolta nella mia provincia, quella di Frosinone. A Santopadre un uomo che gestisce una tabaccheria, che già aveva subito furti nella sua abitazione spara con il fucile, regolarmente posseduto, e uccide uno dei malviventi, un rumeno di 34 anni, che si era introdotto con altri complici nella sua abitazione”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini aggiungendo: “Umana pietà per la vittima ma noi pensiamo che sia un gesto di legittima difesa e speriamo che la giustizia prevalga”.