Taffo colpisce ancora: “Meglio morti che fascisti!”. No, “Meglio fascisti che becchini!”

taffo (2)

La “Taffo funeral services” colpisce ancora. Per chi non la conosce, è quella impresa di pompe funebri italiana (nonostante il nome in inglese) che negli ultimi anni ci ha stupiti e scandalizzati con le sue pubblicità. Inizialmente si pensava a uno scherzo, quando vedevamo i manifesti provocatori e di dubbissimo gusto, ma poi abbiamo capito. Capito che la Taffo si adegua ai tempi, fa marketing. utilizza le battute macabre per fare affari. Geni del marketing, li ha definiti qualcuno, e probabilmente la cosa funziona. Sull’etica professionale, però, è tutto un altro discorso. Ognuno ha la sua, e anche questi hanno la loro. Che ci sembra però riconduca sempre da una parte: fare i soldi. Eravamo abituati, per i cassamortari, a un profilo più basso e certamente più serio e dignitoso, come il loro mestiere vuole. Non è più così, evidentemente.

Per Taffo gli antifascisti sono più dei fascisti

Prendiamo l’ultima pubblicità della Taffo, è composta da uno slogan col loro logo: “Meglio morti che fascisti. 25 aprile”. Tutto qui. Ma la regola del commerciante non era quella di non prendere mai parte, mai fazione? Una volta forse, non più. Alla Taffo, da buoni imprenditori, hanno solo fatto due conti: le istituzioni, i partiti, la maggioranza della popolazione è antifascista. Quanti saranno i fascisti in Italia Oggi? Un milione? Sempre una infima minoranza su oltre 60 milioni. E hanno ragionato: “Forse – e non è detto – i fascisti non verranno da noi, ma gli antifascisti sicuramente sì!”. E il gioco è fatto. Ricordiamo le altre pubblicità – per molto di pessimo gusto – della Taffo, però adesso è diventato un fenomeno di costume, anche apprezzato dai più anticonformisti. Insomma, è un po’ come il diritto di satira.

Meglio schierarsi col vincitore, come nel ’45

Certo che se avessero scritto “Meglio morti che comunisti”, ci sarebbe stata una sollevazione popolare da parte dei media, dei sindacati, dei partiti, degli intellettuali e compagnia cantante. Ma alla Taffo sono furbi: meglio schierarsi dalla parte del vincitore, e in questo non c’è niente di male. Il 25 aprile del 1945, infatti, 50 milioni di fascisti divennero improvvisamente antifascisti. Simpatia insomma per un modo nuovo di fare impresa, avendo il coraggio di forzare il buon senso e il gusto comune, in nome del profitto, che nel mondo capitalista è sacro e anche meritorio. Però noi ci permettiamo di rispondere ironicamente a Taffo con le parole di un utente facebook che sotto la loro pubbicità ha chiosato: “Meglio fascisti che becchini!”.