Tajani: “Sì alla manifestazioni pro palestinesi, nessun rischio in Italia”. Speriamo bene…

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“Non ci sono rischi imminenti” di attentati in Italia in relazione alla guerra Israele-Hamas “ma nulla va sottovalutato”. “Siamo pronti a fronteggiare” eventuali minacce, “non bisogna drammatizzare anche se le cose possono cambiare”. Così a Rtl il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ogni Paese fa le sue scelte. Penso che vietare le manifestazioni non violente in un Paese democratico non sia la cosa giusta finché non c’è un allarme che queste possano degenerare in violenza. Se dovessero diventare un problema per la sicurezza allora è un’altra cosa”, ha detto ancora Tajani, rispondendo alla domanda se anche il governo italiano, come quello francese, valuti di vietare i cortei pro-palestinesi.

“Lavoriamo a uscita italiani da valico Rafah”

Intanto “stiamo cercando di far uscire attraverso il valico di Rafah un gruppo di italiani che sono nella Striscia di Gaza. In tutto una dozzina, alcuni italo-palestinesi. Stiamo lavorando per farli uscire appena ci sarà l’accordo tra israeliani ed egiziani”. , ha detto il ministro degli Esteri: “La priorità è far uscire il maggior numero possibile di italiani dall’area a rischio”. E precisando che “stanotte sono rientrati i carabinieri che erano a Gerico”.  Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, “oggi la dimensione dell’attacco è, ancora più che nel passato, più complicata da prevenire perché la minaccia può venire da singoli che non frequentano moschee ma si indottrinano online e poi decidono di passare all’azione”, ha detto.

E, a proposito delle minacce del terrorismo jihaista nel corso di un’intervista con Claudio Cerasa alla festa del “Foglio” a Firenze, dice: in Italia “tutto questo viene monitorato – ha spiegato Mantovano -. Ci sono articolazioni del sistema sicurezza che seguono l’apologia online del terrorismo; però tutti noi comprendiamo che si tratta di un lavoro difficile perché non si affronta un fiume in piena ma mille rivoli d’acqua e qualcuno può anche sfuggire. E’ un lavoro complesso che oggi vede ancora più concentrate le forze di polizia e l’intelligence su questo obiettivo”.

Piantedosi: “Ci aspettano mesi difficili, opportuno mantenere alta l’attenzione”

C’è un rischio concreto di terrorismo interno per l’Italia? “Io mi sono fin dall’inizio di lanciare messaggi rassicuranti, nel senso che evidenze concrete immediate non ce ne sono ma ce n’è quanto basta per mantenere altissimo il livello dell’attenzione anche facendo tesoro della storia su questo tema e in relazione al conflitto israelo-palestinese. Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno mantenere alta l’attenzione”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla Festa del Foglio dopo una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla prefettura di Firenze.