Tamponi praticamente fermi: solo 907 contagi ma risalgono i morti, 36

zona rossa coronavirus ospedali

Sono 907 i nuovi casi di Coronavirus in Italia. I dati di oggi pubblicati sul sito del Ministero della Salute riportano poi 36 morti e un indice di positività dell’1% su 79.524 tamponi effettuati. 536 i ricoverati in terapia intensiva, 29 in meno con 11 nuovi ingressi al giorno. Sono infine 3.394 i guariti.

Lazio, meno contagi ma più decessi

Oggi nel Lazio “su 5437 mila tamponi nel Lazio (-2085) e quasi 4mila antigenici per un totale di oltre 9mila test, si registrano 111 nuovi casi positivi (-16), i decessi sono 6 (+6), i ricoverati sono 454 (+4). I guariti 428, le terapie intensive sono 94 (-4). Il rapporto tra positivi e tamponi è al 2%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 1,2%. I casi a Roma città sono a quota 86”. Lo sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato nel bollettino epidemiologico giornaliero.

“Il numero dei positivi è il più basso da agosto 2020. Oggi si registrano zero decessi nelle province – prosegue D’Amato – La campagna vaccinale sta andando spedita: da ieri a mezzanotte 120mila prenotazioni nella fascia d’eta’ 17/24 anni (1997-2004)”.

L’Ema autorizza AstraZenca

Il vaccino AstraZeneca, in Italia riservato agli over 60 e rimpiazzato da vaccini Pfizer e Moderna nella seconda dose per gli under 60, per l’Ema “rimane autorizzato in tutte le popolazioni” e il rapporto rischio-beneficio, tenuto conto dei rari casi di trombosi, è “positivo”. L’Agenzia europea del farmaco torna così a ribadire la propria posizione sul vaccino AstraZeneca. Sottolineando che “durante il fine settimana ci sono stati molti articoli con informazioni non corrette sulle considerazioni scientifiche dell’Ema riguardo al vaccino Covid-19”.

Disinformazione della stampa

“La fonte della disinformazione – spiega l’ente regolatorio Ue – è stato un articolo su un quotidiano italiano. Che citava erroneamente uno dei nostri esperti. Da allora l’articolo è stato rivisto e abbiamo anche chiesto una correzione formale. Molte testate giornalistiche hanno pubblicato articoli sulla base dell’intervista originale ed errata”, rimarca l’Ema che, “nell’interesse di una comunicazione corretta e basata sui fatti”, chiede di “aggiornare gli articoli contenenti informazioni false, in modo da riflettere la posizione normativa – invariata – dell’agenzia”.

“Se le raccomandazioni dovessero cambiare – conclude l’authority – l’Ema lo comunicherà in modo trasparente e proattivo ai media e al pubblico, e i giornalisti sono incoraggiati a controllare il nostro sito web per eventuali nuove informazioni”.