Tasse e manette dal governo rosso giallo. Il lavoro autonomo scende in piazza

tasse partite iva

Tasse e manette. Sembra essere questa la ricetta del governo rosso giallo per affossare definitivamente la nostra economia. Bersaglio preferito il lavoro autonomo in tutte le sue forme e rappresentazioni. Quel popolo delle partite IVA che nonostante tasse e balzelli di ogni genere ogni mattina tira su la serranda o va in ufficio. Gente che non molla e che non chiede il reddito di cittadinanza a Giggino di Maio e ai suoi amici a cinque stelle. Persone che credono nella loro professionalità e nel loro lavoro. E che chiedono solamente, proprio per questo di poter lavorare in pace. PD e 5 Stelle li trattano invece come se fossero tutti evasori.

Tasse e manette per chi lavora 

L’ultima finanziaria del governo rischia di essere il colpo di grazia per i liberi professionisti. Niente flat tax per le partite IVA oltre i sessantamila euro, che sono la stragrande maggioranza nel mondo del lavoro autonomo. Adempimenti burocratici a non finire. Obbligo della fatturazione elettronica anche per le piccole e medie imprese. La follia della lotteria degli scontrini, rinviata a giugno solo per superare le elezioni regionali. Decine di migliaia di esercenti saranno obbligati a loro spese a cambiare i registratori di cassa appema acquistati. Rottamazione per i veicoli commerciali diesel euro 3 e chi più ne ha più ne metta.

Lavori e sbagli? Vai in galera!

Ma forse la cosa più incredibile è la previsione del carcere per evasione fiscale. Giusto verrebbe da dire, se non paghi le tasse vai in galera. Ma in un Paese dove la pressione fiscale reale sfiora il sessanta per cento prevedere il carcere per le omesse dichiarazioni sopra ai centomila euro è molto rischioso. Basta un errore in bilancio, e da piccolo imprenditore si diventa criminale. Bel modo per rilanciare l’economia.

Ma quali sardine. Il 30 marzo in piazza scendono le Api. In difesa di due milioni di liberi professionisti.

Fabio Sarnelli è il portavoce di API, Associazione Partite IVA unite. Sono loro che stanno organizzando la grande manifestazione del lavoro autonomo a Roma in Piazza del Popolo. Appuntamento al 30’marzo per rappresentare oltre due milioni di lavoratori che non ce la fanno davvero più. La pressione fiscale è assurda -spiega Sarnelli- e accedere al credito per i liberi professionisti è diventato quasi impossibile. Sono tantissime le aziende che chiudono e i conti correnti pignorati da Equitalia non si contano più. Siamo oltre due milioni di lavoratori autonomi che producono quasi un miliardo di Pil. Meritiamo considerazione e rispetto. Non ci stiamo più a questo gioco al massacro. Al tavolo con il governo ci vogliamo essere anche noi che rappresentiamo i piccoli imprenditori contro le grandi multinazionali. Per questo il 30 marzo scenderemo in piazza a Roma, per chiedere semplicemente di poter lavorare. E non essere costretti a chiudere bottega e fare la fila agli uffici postali per chiedere l’elemosina del reddito di cittadinanza. Saremo tantissimi – conclude Sarnelli – questa volta il governo ci dovrà ascoltare. Reclamiamo solamente il diritto di esistere.