Tassisti presi in giro. Guardate dove stanno gli assembramenti

Tassisti presi ancora in giro. Come se non bastasse tutto quello che è successo finora. Almeno dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Perché le auto bianche sono certamente tra le categorie che a causa del lockdown hanno avuto più problemi. Prima la perdita di oltre il 70 per cento della clientela, secondo i dati diffusi dalle stesse organizzazioni rappresentative del settore. Poi gli obblighi di distanziamento sociale anche a bordo. Le igienizzazioni prima e dopo ogni corsa. E i turisti spariti dalla circolazione. Quando in una città come Roma rappresentavano una parte fondamentale del guadagno dei tassinari. E di aiuti neanche a parlarne. Il comune di Roma alla fine ha fornito le mascherine alle maggiori cooperative di radio taxi, ma con grande ritardo. Nessun incentivo invece per l’adeguamento delle vetture. E ovviamente niente cassa integrazione. Anche perchè il servizio taxi è tra quelli considerati essenziali. Ed è pubblico. Quindi le auto bianche hanno dovuto sempre lavorare, anche in questi mesi. Ma purtroppo molto spesso si è trattato solo di lunghe e snervanti soste al parcheggio. In attesa di clienti che non arrivavano. Adesso la Fedetaxi Cisal Roma torna all’attacco pubblicando una foto emblematica. Sul profilo Facebook dell’associazione. Si vede l’interno di un taxi completamente vuoto. E proprio lì di fianco un caddy pieno zeppo di persone. Ma il distanziamento non dovrebbe essere uguale per tutti?

Cisal Federtaxi, solo ai tassisti si richiede il metro e mezzo di distanza. Zingaretti e Raggi, dove siete?

Solo noi tassisti dobbiamo garantire il metro e mezzo di distanziamento dentro alle nostre vetture. Portare la mascherina e farla indossare al cliente. Che deve salire sul sedile posteriore opposto rispetto a quello del guidatore. Regole rigidissime, che ovviamente rispettiamo. Mentre dalle istituzioni nessuno ci aiuta. Ma poi vediamo scene come queste e ci cadono le braccia. A dichiararlo la sigla di categoria Cisal Federtaxi. Che ha postato una foto di un caddy strapieno di gente. Forse diretto verso uno dei pochi alberghi aperti. O prenotato per un tour veloce della capitale. Comunque sia, la foto parla da sola. In questo caso più che di distanziamento si può parlare serenamente di un maxi assembramento. Su un mini veicolo. E allora i tassisti si rivolgono direttamente al presidente della Regione Zingaretti. Caro Nicola, guarda che i finestrini aperti li possiamo tenere anche noi si legge nel post ironico pubblicato sui social. Come a dire, noi le regole le rispettiamo. Ma visto che non ci aiutate, lasciateci almeno lavorare.

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