Taxi, a Roma dimenticati: calo degli incassi anche dell’80-90 per cento

Codacons

“La situazione a Roma dei taxi è drammatica. Si registra una perdita del fatturato compresa tra l’80 e il 90%”. Ad affermarlo all’Adnkronos è il segretario generale della Fit-Cisl Lazio, Marino Masucci parlando della difficoltà del settore confrontato alle ripercussioni legate all’emergenza coronavirus. “La categoria che è costituita da artigiani e da cooperative è in grande difficoltà. Sono in molti ad aver già fatto richieste di cassa integrazione”, sottolinea il sindacalista.

Drammatica nella Capitale la situazione dei taxi

“La situazione a Roma – rileva Masucci – è abbastanza critica. C’era stato un tentativo di finanziare la categoria sia da parte del governo centrale che dal Comune di Roma per sostenere il settore e nello stesso tempo le categorie più vulnerabili e più colpite dalla pandemia (disabili, anziani, donne) ma la burocrazia ha ostacolato l’arrivo delle risorse alla categoria. C’è una difficoltà a individuare le modalità di erogazione degli aiuti ma c’è anche una difficoltà a comunicare le iniziative alla cittadinanza. I cittadini, inoltre, avrebbero dovuto pagare il 50% delle corse e questo avrebbe colpito ancora di più delle categorie che sono già fragili”.

Gli autisti erano disponibili ad aiutare la riapertura delle scuole

Come sindacato di categoria, sottolinea ancora il segretario generale della Fit – Cisl Lazio, “abbiamo chiesto un coinvolgimento della categoria nel trasporto pubblico di linea in vista dell’apertura delle scuole. Pensavamo che gli 8 mila taxi di Roma potevano essere un ulteriore contributo all’offerta di trasporto ma non si è mai riuscito a stabilire la modalità. E’ mancata, in una fase in cui l’amministrazione capitolina è a fine corsa, una decisione organizzativa da parte dell’assessorato ai trasporti, una regia”.

C’è anche il problema degli Ncc

Per i taxi c’è anche in vista il rischio di un’ulteriore criticità che potrebbe portare la categoria a scendere in piazza. “C’è un emendamento al Milleprorghe – osserva Masucci – che prevede la liberalizzazione del servizio degli Ncc. Una misura temporanea di tre mesi ma che rischia di acuire una situazione già critica per la categoria. Spero che non si andrà in questa direzione perché altrimenti la categoria tornerà a protestare. La situazione è già critica a Roma dove c’è una carenza organizzativa. Un’evoluzione normativa sfavorevole come quella che sembra delinearsi potrebbe essere la tomba per la categoria”.