Teatro dell’Opera di Roma tra debiti e lussi: 365mila € di fondi pubblici per un ‘cantiere digitale’ a Cinecittà
 
                    Roma, il Teatro dell’Opera è di nuovo al centro del dibattito pubblico perché ha ricevuto dalla Regione Lazio 365mila euro di soldi pubblici PNRR per trasportare, catalogare e digitalizzare fondali e costumi di scena presso gli studios di Cinecittà. Il Teatro dell’Opera di Roma naviga in acque economiche a dir poco turbolente, come spiegato dalla Corte dei Conti. I giudici contabili hanno puntato il dito, in particolare, sui costi di produzione, cresciuti a dismisura, e il boom di personale, con le casse a secco e i crediti in forte ritirata.
Il Teatro dell’Opera di Roma, gli ‘ scandali’ più recenti
Di recente, il Teatro dell’Opera è finito al centro della cronaca politica per via di una trasferta a dir poco costosa a Osaka. Un viaggio costato 450mila euro di soldi pubblici (sborsati da Acea e Campidoglio), come da noi rivelato in esclusiva. Ma alla fine della ‘vacanza’ , i soldi pubblici dei romani sarebbero stati usati per portare all’Expò non solo il sindaco Gualtieri, gli orchestranti del Teatro dell’Opera e l’Ad di Acea, Giuseppe Palermo. Ma anche giornalisti di punta della stampa romana. Come se non bastasse, ancor più di recente la Giunta Gualtieri ha detto ‘Sì’ anche a un cantiere da un milione di euro di mutuo per l’ammodernamento tecnico del Teatro dell’Opera. Nonostante la Capitale sia oberata dai debiti accumulati in passato pari a circa mezzo miliardo di euro e commissariata fino al 2028.
 
    Dalla Regione Lazio, fondi PNRR per il Teatro dell’Opera
Ma tornando al nuovo finanziamento regionale, parliamo di tre determinazioni firmate dal direttore regionale della Direzione Cultura, Luca Fegatelli. Un dirigente considerato (almeno in passato) molto vicino al mondo del centrosinistra. Tre documenti con cui 365.000 di fondi pubblici PNRR vengono stanziati per trasportare, catalogare e digitalizzare fondali e costumi di scena del Teatro dell’Opera.
Fondali del Teatro dell’Opera di Roma trasportati a Cinecittà per la digitalizzazione
Il cuore operativo dell’intervento sarà a Cinecittà, dove verranno trasferiti e digitalizzati 120 fondali del Teatro dell’Opera. I lavori si svolgeranno all’interno del Teatro 1 degli studi di via Tuscolana, con una spesa di poco più di 160mila euro. Altri circa 161mila euro di fondi pubblici verranno spesi solo per spostare tutto il materiale dal magazzino del Teatro dell’Opera in via dei Cerchi, alle pendici del Circo Massimo, a Cinecittà.
Soldi PNRR al Teatro dell’Opera per la catalogazione dei costumi
Non solo fondali, come spiegato in apertura. Un’altra tranche del progetto riguarda la catalogazione di 350 costumi di scena, attualmente conservati nei magazzini del Quarticciolo, in via dei Larici. Per questa parte, la Regione ha affidato direttamente alla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma Capitale, un finanziamento PNRR di 44mila e 774 euro per i servizi di supporto tecnico e operativo alla catalogazione.
C’è fretta, per i fondi PNRR: ma questa digitalizzazione e catalogazione sarà davvero utile?
Il progetto, oltre agli aspetti tecnici, solleva anche domande dal tenore pubblico. Perché chi, alla fine dei lavori, pagherà il conto di questa nuova ‘gloria digitale’ per fondali e costumi di scena, saranno sempre gli spettatori. Ossia i contribuenti-cittadini romani e del Lazio. La ‘fretta’ dei fondi PNRR giustifica trasferimenti, gare e movimenti di costumi e scenografie verso Cinecittà. Ma le domande sorgono spontanee: questa corsa sarà davvero utile per il futuro del Teatro dell’Opera di Roma? In che modo? Non sarebbe stato meglio investire questi fondi pubblici per organizzare corsi di teatro che avvicinino bambini e adolescenti al teatro?
I tre progetti rappresentano una vera innovazione culturale e tecnica o rischiano di trasformarsi in una sottospecie di maquillage tecnologico per coprire tournée costose e mutui appena approvati? I file digitali dove verranno conservati? Verranno resi pubblici, questi file, e riutilizzati in futuro? Quando?
Teatro dell’Opera di Roma e Cinecittà
Al momento, la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma è guidata da due figure apicali, il Sovrintendente Francesco Giambrone e il Direttore generale, Stefano Rossi. Cinecittà spa, l’Ente privato che guida gli studios, ha invece nel proprio CDA: il presidente Antonio Saccone, l’AD Manuela Cacciamani e i componenti Enrico Cavallari, Isabella Ciolfi e Giuseppe De Mita.
Il cronoprogramma degli interventi prevede la conclusione di tutte le attività entro la metà del 2026. Così, mentre il Campidoglio approva nuovi mutui per modernizzare la sede del Teatro dell’Opera di Roma e la Fondazione si lecca le ferite dopo la costosa tournée a Osaka, la speranza è che il ‘cantiere digitale’ avviato dalla Regione Lazio non resti solo un maquillage tecnico, ma un modo per rendere accessibile, davvero a tutti, un patrimonio – quello teatrale – che appartiene a Roma e ai romani, non a certi burocrati.
