Tensione a Ostia, blitz della Polizia alle case popolari: caccia agli autori della bomba carta
 
                    Ostia si è svegliata stamattina sotto il rumore delle sirene e il frullare di un elicottero della Polizia che sorvolava il litorale. Dalle prime ore del mattino, decine di agenti del X Distretto Lido hanno circondato le case popolari di via della Tortuga, epicentro della tensione dopo l’esplosione di una bomba carta avvenuta giovedì sera. L’ordigno, esploso nell’atrio del civico 70, ha fatto tremare i muri di uno stabile già segnato dal dolore e dalla paura: quello in cui era comparso un murale dedicato a Simone Schiavello, il 19enne ucciso a coltellate pochi giorni fa in via Forni.
Il blitz coordinato dalla Questura di Roma
L’operazione, pianificata e coordinata dalla Questura di Roma, ha visto impegnati sul campo numerosi equipaggi della Polizia di Stato, supportati da un elicottero per il controllo aereo dell’area. Gli agenti stanno effettuando perquisizioni a tappeto negli edifici del complesso residenziale, concentrandosi proprio sullo stabile dove si è verificata l’esplosione. L’obiettivo è duplice: ricostruire con precisione la dinamica dell’attentato e individuare i responsabili del gesto, che potrebbe essere collegato alle tensioni esplose nel quartiere dopo la tragica morte del giovane Schiavello.
 
    Indagini su un gesto inquietante
Gli investigatori non escludono nessuna pista. La bomba carta, piazzata nell’atrio della scala B, non ha provocato feriti ma ha lanciato un messaggio inquietante. Secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, il gesto potrebbe rappresentare un atto intimidatorio legato al clima di esasperazione che si respira tra le famiglie della zona, scosse dall’omicidio e dalle successive tensioni di quartiere. Gli agenti stanno analizzando immagini di videosorveglianza e raccogliendo testimonianze tra i residenti, molti dei quali hanno riferito di aver udito un forte boato intorno alle 22.30 di giovedì.
Il quartiere sotto pressione
Le case popolari di via della Tortuga, a poche centinaia di metri dal luogo del delitto, da tempo rappresentano una delle aree più difficili del X Municipio. Tra degrado, occupazioni e microcriminalità, il quartiere è spesso teatro di blitz e controlli straordinari. Ma stavolta, spiegano fonti della Polizia, si tratta di un’operazione di “massima vigilanza”, destinata a ristabilire sicurezza e fiducia tra i cittadini. Le pattuglie restano schierate lungo l’intero perimetro del complesso, mentre gli agenti della Scientifica passano al setaccio i punti in cui la bomba è esplosa, alla ricerca di residui di materiale esplosivo o impronte utili alle indagini.
Una città ferita attende l’ultimo saluto
Oggi, venerdì 31 ottobre, la comunità di Ostia si prepara a dare l’ultimo saluto a Simone Schiavello. I funerali del ragazzo si terranno nella chiesa Regina Pacis a Lido Centro, dove centinaia di persone sono attese per partecipare alla cerimonia funebre. Un momento di commozione e rabbia, dopo giorni segnati da violenza e tensioni. Il giovane era stato colpito all’arteria femorale durante una lite in strada, e nonostante i tentativi di soccorso, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
La risposta dello Stato
La maxi retata di oggi rappresenta una risposta ferma e visibile dello Stato in un territorio spesso al centro delle cronache per episodi di criminalità. La presenza massiccia della Polizia, spiegano gli inquirenti, non ha solo lo scopo di individuare i responsabili dell’esplosione, ma anche di ristabilire un senso di ordine e legalità in un quartiere provato. “Non lasceremo che la paura prevalga”, avrebbe dichiarato una fonte investigativa. “La risposta delle istituzioni deve essere immediata, visibile e decisa”.
Clima teso, ma la città chiede pace
Mentre le forze dell’ordine proseguono i controlli, Ostia resta con il fiato sospeso. I residenti, scossi da giorni di tensione e sgomenti per la morte di Simone, chiedono ora solo tranquillità e giustizia. In molti sperano che l’operazione di oggi segni una svolta concreta, non solo per le indagini ma anche per la sicurezza quotidiana di un territorio troppo spesso dimenticato.
Con il quartiere ancora blindato e gli agenti all’opera, la mattina di Ostia si chiude sotto un cielo grigio e pesante, simbolo di un dolore collettivo che la comunità prova a trasformare in un appello alla legalità. La speranza è che, dopo questa giornata, il nome di Simone resti legato non alla violenza, ma al desiderio di pace di un intero quartiere.
