Tensione alla Camera per un enorme striscione della Lega (video)

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Bagarre alla Camera dopo che i deputati della Lega hanno esposto, al termine della dichiarazione di voto contro il dl Sicurezza del proprio capogruppo Riccardo Molinari, uno striscione in aula su cui c’era scritto “Stop al decreto clandestini”. Lo striscione è stato poi rimosso dagli assistenti d’aula su richiesta del presidente Fico. Esposto inoltre una gigantografia di Conte e Salvini di quando approvarono insieme, entusiasticamente, i decreti sicurezza. Anche alcuni dpeutati grillini hanno votato contro l’attuale decreto sicurezza, mentre altri non hanno partecipato al voto.

La Lega espone una foto di Conte che approva i decreti sicurezza

Matteo Salvini comunque si è preso una soddisfazione. “Sedici arresti e cinquantasei indagati tra Potenza, Milano, Firenze, Foggia e La Spezia. Sgominata l’ennesima banda che faceva affari con l’immigrazione clandestina. Orgoglioso di apprendere che alcune delle persone coinvolte, intercettate, davano la colpa dei controlli alle direttive del ministro Salvini. Ora il governo Conte-Pd-5Stelle-Renzi vuole riaprire porti e portafogli degli italiani: è un’offesa al Paese e uno schiaffo al buonsenso”. Lo dha detto il leader della Lega, riderndosi ai provvedimenti di stamane.

Sgominata banda di trafficanti di uomini

La Polizia di Potenza ha eseguito 16 provvedimenti cautelari emessi dal Tribunale di Potenza nei confronti di altrettanti soggetti indagati per aver favorito l’ingresso o la permanenza di stranieri nel territorio dello Stato dietro illecita remunerazione. L’operazione, che ha visto impegnati i poliziotti delle Squadra Mobili di Potenza, Milano, Firenze, Foggia e La Spezia con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, rientra nell’ambito di una più ampia indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile di Potenza e diretta dalla Procura del capoluogo lucano riguardante 56 persone, di nazionalità italiana e straniera.

La Lega denuncia il traffico di immigrati  irregolari

Gli approfondimenti investigativi hanno preso avvio nel luglio 2018 e hanno consentito l’individuazione dell’intera “filiera” criminale composta da cittadini italiani e stranieri e costituita da procacciatori-intermediari, imprenditori agricoli, locatari di abitazioni compiacenti ed agenzie d’affari. Tutti questi soggetti, dietro compenso, in concorso tra loro ed ognuno per la propria parte cooperavano affinché illecitamente cittadini stranieri irregolari riuscissero a regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale. I maggiori profitti sono stati incamerati dai fittizi datori di lavoro, tutti di cittadinanza italiana ed operanti in Lucania, che per almeno 7/8 anni hanno svolto continuativamente l’attività illecita in contestazione.

Il capobanda era il titolare di una cooperativa

In particolare, personaggio cardine dell’illecita attività, si è rivelato essere il titolare di una società cooperativa. Che rappresentava un punto di riferimento per vari intermediari stranieri ed italiani. Si rivolgevano a quest’ultimo al fine di ottenere documenti fittizi per la regolarizzazione del soggiorno. Ovviamente dietro pagamento di una somma di denaro variabile a seconda dei casi e del tipo di fittizia assunzione praticato. Poteva anche arrivare a 5mila euro per permesso ottenuto o prorogato.