Tentato omicidio a Roma, agguato al dirigente del ministero Vittorio Rapisarda: arrestato il mandante

Carabinieri nel centro di Roma per tentato omicidio

Lo ha avvicinato mentre si trovava nell’androne del proprio condominio nei pressi di Piazza di Spagna, nel cuore di Roma. E non lo ha fatto per chiedere informazioni o perché aveva un appuntamento con qualcuno di quel palazzo. Si è avvicinato e velocemente ha colpito con il bastone un uomo, il provveditore alle opere pubbliche per Lazio, Abruzzo e Sardegna. Con il volto travisato, con una mascherina chirurgica addosso per non farsi riconoscere, ha picchiato Vittorio Rapisarda, il dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, poi gli ha portato via il borsone con tutti i suoi effetti personali. E lo ha lasciato lì, a terra, quasi esanime.

Una violenta aggressione avvenuta lo scorso 4 ottobre, di mattina. E sulla quale ora si è stretto il cerchio: il mandante, che sembrava avere le ore contate, ha il volto e il nome. Questa mattina, infatti, i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica. A finire nel ‘mirino’ una persona gravemente indiziata, come “mandante”, dei reati di tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione e rapina aggravata perché commessa con armi, nei luoghi di privata dimora e in danno di persona ultrasessantacinquenne.

Tentato omicidio ad Ardea: aggredisce la compagna e il figlio disabile, arrestato 53enne

Vittorio Rapisarda aggredito e picchiato selvaggiamente a Roma

Le attività investigative avevano già consentito di sottoporre alla misura cautelare in carcere il presunto esecutore materiale del delitto. Gli altri accertamenti, portati avanti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma-Centro insieme a quelli della Stazione di Roma-San Lorenzo in Lucina, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del soggetto arrestato, già in servizio alla segreteria tecnica del Provveditorato. Lui avrebbe commissionato l’aggressione a un compaesano, suo vecchio amico, suggerendogli informazioni e dettagli utili alla pianificazione ed esecuzione dell’attacco. Nulla doveva sfuggire al caso, tutto doveva essere perfetto.

L’efferato gesto troverebbe il suo movente, allo stato delle indagini, in rancori di origine professionale, derivati dal ridimensionamento delle mansioni operato dalla vittima ai danni dell’arrestato.

In carcere

L’uomo è stato colpito anche da ordinanza cautelare emessa dal giudice per il delitto di ricettazione. Il motivo? Nel corso di una perquisizione eseguita durante le indagini, è stato trovato in possesso di circa 80.000 euro in contanti, da ritenersi di provenienza illecita per luogo e modalità di occultamento. I soldi, infatti, erano suddivisi in banconote di piccolo taglio, chiuse da elastici, custoditi nel bagagliaio della sua autovettura sportiva. Contanti che deteneva senza una plausibile lecita giustificazione perché sproporzionati rispetto ai redditi percepiti.

Munizioni e soldi
Munizioni e soldi -www.7colli.it

Nel corso della perquisizione di questa mattina, poi, sono stati trovati altri soldi, nascosti in casa e nell’auto. Ulteriori 46.000 euro in contanti, di cui 9.000 euro presumibilmente falsi, su cui -per le stesse ragioni- sono in corso accertamenti per chiarirne la provenienza. L’uomo, alla fine di tutti gli accertamenti, è stato arrestato. E ora si trova a Regina Coeli.