Termovalorizzatore Santa Palomba: la Corte dei Conti apre un’inchiesta sulle nomine, ipotesi spreco erariale

Termovalorizzatore

Contenuti dell'articolo

Termovalorizzatore di Santa Palomba, non solo proteste dei cittadini che non lo vogliono per paura dell’inquinamento ambientale. Adesso incombe anche lo spettro dello spreco erariale, legato alla nomina di due dirigenti. La Corte dei Conti, su esposto dell’associazione Salute Ambiente Albano, ha acceso i riflettori sulle nomine di due dirigenti, nominati a dirigere l’iter amministrativo dell’impianto, nonostante lauree che, secondo i ricorrenti, non garantirebbero competenze tecniche adeguate al ruolo.

La doppia inchiesta della Corte dei Conti e della Magistratura

A sollevare il caso è stato un esposto — depositato oltre che alla Corte dei Conti anche alla Magistratura penale — dell’associazione Salute Ambiente Albano, presieduta da Amadio Malizia, insieme a vari comitati locali. Nel mirino non solo la scelta dei dirigenti, ma anche la gestione del progetto su cui grava forte il sospetto che si possa andare ben oltre la semplice legittimità formale. Alla base la credenza che, con nomine poco coerenti agli standard richiesti dal codice degli appalti e dalle linee guida ANAC, si possa configurare un danno per le casse pubbliche.

I dirigenti sotto accusa

L’associazione punta il dito contro due dirigenti. Il primo laureato in Economia, il secondo in Statistica, sono stati investiti di potere decisionale in un procedimento complesso che richiederebbe esperienza tecnica in materie più vicine all’ingegneria ambientale e alla gestione infrastrutturale dei rifiuti. Le critiche riguardano non solo le competenze, ma il fatto che queste nomine siano intervenute in una fase decisiva dell’iter del termovalorizzatore.

Le responsabilità politiche: Gualtieri e Alfonsi nel mirino

Nell’esposto compaiono i nomi dell’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e del sindaco-commissario Roberto Gualtieri, accusati di aver approvato le nomine pur conoscendo le limitazioni dei curricula. Il sospetto è che si siano violati i criteri di trasparenza e di adeguatezza previsti dalla normativa, in particolare dal nuovo codice appalti che entrerà in vigore il 1° luglio. Il tutto mentre la pressione popolare contro l’impianto cresce, così come le richieste di valutazioni più rigorose su impatto ambientale e costi.

24 mila firme per togliere i “superpoteri” a Gualtieri

Intanto comitati e cittadini continuano la loro battaglia per cercare di fermare la costruzione del termovalorizzatore. Da settimane è partita una raccolta firme per chiedere di revocare i “super poteri” al al Sindaco Roberto Gualtieri Sindaco di Roma, che ricopre allo stesso tempo anche il ruolo di Sindaco della Città Metropolitana e di Commissario straordinario per il Giubileo. “Abbiamo già 24 mila firme”, dichiarano dall’Unione dei Comitati contro l’inceneritore.