Terremoto, stucchevoli proclami della politica: hanno fallito tutti

terremoto arquata

Terremoto, Conte promette rapidità, ma finora hanno fallito tutti. Piena l’area riservata alle istituzioni, poche, pochissime le sedie occupate dai familiari delle vittime del terremoto di Amatrice. Ricorre oggi il quarto anno dal giorno zero, dalla devastazione. Le macerie che ancora impolverano il cratere e le strade che stanno tornando percorribili, pesano sui cuori di chi nel sisma ha perso tutto. Ma non la rabbia che li ha portati evidentemente a non occupare i posti loro riservati nel campo da calcio dove si sta celebrando la messa. Si annuncia la svolta, si prevede una accelerazione nella ricostruzione. Ma qui, ad Amatrice l’ottimismo è oggi come il cielo che si posa sul campo verde, offuscato dalle nuvole.

Le cifre del terremoto parlano chiaro

“Quattro anni, quattro governi, quattro commissari straordinari. I presupposti per decretare il fallimento dello Stato rispetto alla tragedia nazionale del terremoto che il 24 agosto 2016 ha spezzato in due l’Italia ci sono tutti. E i fatti, purtroppo, confermano la tesi”. Lo sottolinea il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, eletto nelle Marche. “Delle 14mila richieste di contributo per la ricostruzione ne sono state accolte solo 5325, e di questi interventi solo 2544 sono stati effettivamente realizzati. Su 1405 opere già finanziate ne sono state completate 86. Dei 2,1 miliardi di euro stanziati per l’edilizia residenziale pubblica, sono stati spesi solo 200 milioni. Tutte le proposte avanzate sono state respinte. Resta la rabbia per un governo che si fa bello della ricostruzione del viadotto Morandi trascurando di ricostruire l’Italia”.

Governo assente per interventi concreti

“Il Codacons attacca duramente in occasione dell’anniversario dal terribile terremoto che flagellò il Centro Italia. E mette nel mirino le stucchevoli dichiarazioni di vicinanza, sostegno e solidarietà arrivate nel corso del tempo dalla politica. In assenza però di interventi risolutivi e concreti per la ricostruzione e il ritorno alla normalità”. Così in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Da anni -prosegue – e specialmente in occasione dell’anniversario, i cittadini colpiti dal catastrofico evento sono costretti anche a subire una ridda di promesse, annunci, generiche manifestazioni d’intenti. Un carosello propagandistico noioso e inaccettabile, smentito dai progressi a passo di lumaca dei cantieri e delle attività di ricostruzione”.

Ma le risorse mobilitate dove sono?

“Il Codacons – continua Rienzi – denunciò il governo italiano per omissione di atti dovuti e abuso della fiducia popolare in relazione alle promesse non mantenute circa la soluzione dei problemi connessi al sisma. E ora torna a domandare chiarezza sull’impiego delle ingenti risorse mobilitate nei mesi successivi al sisma e denuncia l’immobilismo imperante anche sul rischio sismico. Come se nulla si fosse imparato, e come se i cittadini dovessero fare affidamento sulla clemenza degli elementi piuttosto che sugli interventi delle istituzioni. E mentre i Commissari alla ricostruzione si susseguono senza sosta e senza cambiamenti di sorta”. (Adnkronos)