Terroristi al Ghetto ebraico di Roma: ma era solo un’esercitazione Arma-Polizia

Squadra-anti-terrorismo

Un’articolata esercitazione antiterrorismo ha avuto luogo mercoledì notte nell’area del Tempio Maggiore ebraico di Roma. Pianificata e organizzata dal Comando provinciale dei Carabinieri e dalla Questura, previa condivisione nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Bruno Frattasi. In particolare è stato simulato un intervento di emergenza, per individuare, bloccare e arrestare quattro terroristi, armati con pugnali. Che dopo una prima azione offensiva al varco di Lungotevere de Cenci, avevano ferito alcuni passanti, per poi dividersi percorrendo via del Tempio, anche catturando alcuni ostaggi.

Testato il pronto intervento nella Capitale

È stata l’occasione per testare le capacità di reazione dei dispositivi di pronto intervento nella Capitale. Attraverso il coordinamento tattico delle Unità di primo intervento/Squadra d’intervento critico del reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato della Questura di Roma. E delle Aliquote di primo intervento dei Carabinieri del Comando provinciale di Roma con la Squadra operativa di supporto dei Carabinieri dell’8° Reggimento “Lazio”. Per la gestione e la risoluzione di scenari di media complessità, connessi con azioni di natura terroristica. L’esercitazione effettuata durante l’orario notturno per ridurre i disagi alla circolazione stradale. Ha ha visto lo schieramento degli assetti tattico-operativi sul terreno con le suddette compagini oltre ad altre unità specializzate quali negoziatori, artificieri antisabotaggio e unità cinofile.

La partecipazione della Comunità ebraica

L’attività svolta con la partecipazione del personale della sicurezza della Comunità ebraica che quotidianamente si coordina con l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato. Con la collaborazione della Polizia locale di Roma Capitale, dei Vigili del Fuoco e di personale del 118. Ovviamente preceduta da avvisi al 112 Nue e a tutte le centrali/Sale operative delle varie Forze di Polizia. Allo scopo di rassicurare i cittadini qualora fossero pervenute eventuali telefonate di allarme.

Risposta in caso di attacco terroristico

Al fine di rispondere a un’offesa di natura terroristica che dovesse presentarsi repentinamente nell’ambito, o anche al di fuori, dei principali centri urbani, nel 2016 costituite a livello provinciale, unità scelte specificamente selezionate, addestrate ed equipaggiate. Le Unità operative di primo intervento (Uopi) per la Polizia di Stato e le Aliquote di primo intervento (Api), le Squadre operative di supporto (Sos) per i Carabinieri. Tutte in grado di fornire una pronta risposta in caso di attacco terroristico, in attesa dell’arrivo dei reparti speciali (Gis e Nocs) per l’intervento risolutivo.