Terzo mandato affossato al Senato: Lega isolata, la maggioranza va in frantumi

Roberto Calderoli

L’ennesimo tentativo della Lega per introdurre il terzo mandato si infrange contro il muro del Senato. Un’altra bocciatura – la quinta – che fa emergere con chiarezza non solo l’isolamento del Carroccio, ma anche le spaccature sempre più evidenti dentro la maggioranza. Alla Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, l’emendamento presentato al disegno di legge sull’adeguamento del numero di consiglieri e assessori regionali è stato affossato con 15 voti contrari, 5 favorevoli e 2 astenuti. Il governo, stavolta, si è rimesso al parere della Commissione.

Calderoli amareggiato: “Deluso da Forza Italia”

Non ha nascosto la frustrazione il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, che ormai sembra abbonato ai fallimenti su questo fronte. “È la quinta volta che ci proviamo, e per la quinta volta è andata male”, ha detto. “Avevamo aperto alla possibilità di un accordo, ma non si è trovato. Fratelli d’Italia si è astenuta, e apprezzo almeno la volontà di affrontare il tema. Forza Italia, invece, ha fatto muro. E questo no, non l’ho proprio gradito”.

Calderoli insiste nel ritenere “giusto il terzo mandato” non solo per Regioni e Province autonome ma anche per quelle ordinarie. Ma, viste le premesse, la battaglia si fa sempre più in salita.

Il Pd: “Centrodestra a pezzi, solo promesse vuote”

Sull’altro fronte, il Partito Democratico non perde l’occasione per colpire una maggioranza che appare sempre più divisa e disorientata. Il capogruppo dem a Palazzo Madama, Francesco Boccia, ha parlato senza giri di parole di “Lega lasciata sola a sbattere”, con FdI e FI che hanno assistito impassibili al naufragio dell’emendamento. “Le tensioni nella destra sono ormai evidenti. La proposta del terzo mandato è definitivamente morta, ma quello che resta è un governo paralizzato, incapace di portare avanti le grandi riforme promesse”, ha commentato.

Boccia ha poi elencato un elenco di “riforme promesse e mai arrivate”: autonomia differenziata, premierato, separazione delle carriere. “Nel frattempo – ha aggiunto – il Parlamento viene esautorato con decreti d’urgenza e fiducie a raffica. L’unico modo che questa maggioranza ha per restare a galla”.

Maggioranza sempre più divisa

Una Lega sempre più isolata, una maggioranza che fatica a tenere la barra dritta e un Senato che si trasforma, ancora una volta, nel termometro della tensione politica. Il terzo mandato è stato bocciato, ma il vero nodo resta quello della tenuta del centrodestra. Così come succede a livello locale, come dimostra la Regione Lazio, dove le lotte intestine tra la maggioranza hanno paralizzato il governo del Presidente Rocca. Ma la barca va… anche se solo per pochi, mentre i cittadini annegano tra i problemi.