Tg1, Sileri infetta Giorgino. 28 erano già in quarantena, ma Carboni non resta a casa
Solo al Tg1 succedono certe cose, il coronavirus affonda mezza redazione. Poi la trasmissione col viceministro grillino Sileri e in quel caso si “salva” il direttore Carboni. Lui in quarantena la Rai non ce lo manda.
La situazione sta diventando drammatica, perché nessuno sembra porsi il problema. Persino Francesco Giorgino, il popolare conduttore del telegiornale, sta in quarantena dopo lo speciale Tg1 di mercoledì scorso in cui era presente proprio Sileri. Tra l’altro in molti hanno visto chiacchierare a lungo direttore e viceministro – per carità, l’omaggio alla specie grillina – ma nessuno sa niente se Carboni ha dichiarato di aver parlato con un soggetto trovato positivo. Giorgino invece si è sottoposto alla quarantena.
28 giornalisti del Tg1 sono in quarantena
Non è finita. A quanto si apprende ben 28 giornalisti del Tg1 sono stati posti in quarantena oppure in isolamento cautelativo per essere stati in contatto con soggetti risultati positivi al tampone del coronavirus – o solo per essere stati in trasferta, in tutta sicurezza, in aree che pure non erano “rosse”. Nessun provvedimento è stato invece preso dall’azienda per la presenza di Sileri a Saxa Rubra. Giusto giusto una bonifica dei locali. E nulla di nulla.
Eppure è la stessa Rai che ha sospeso Porta a Porta, Chi l’ha visto? e Presa diretta. Bruno Vespa non ha amoreggiato con Nicola Zingaretti – filosofeggiano in redazione – ma gli hanno bloccato la trasmissione perché dicono che il virus si trasmetta in maniera subdola: attraverso i microfoni e superfici varie (maniglie delle porte, ecc…) e la distanza di un metro non offre un riparo certo.
Confabulare con Sileri non trasmette il coronavirus…
Della serata con Sileri non si ha invece notizia degli stessi meticolosi approfondimenti al Tg1. Si sa solo che Carboni ha informato della situazione la task force aziendale istituita sul caso e non si è deciso nulla riguardo alle persone. Ma solo per Giorgino, che ha fatto le domande al viceministro.
Chi con Sileri ci ha solo confabulato, non resta a casa ma continua a dirigere il telegiornale in redazione. Magari spiegando agli italiani che devono stare a casa. E se proprio capita, un metro di distanza e passa la paura.
Invece, ci vuole serietà. Il servizio pubblico deve informare i cittadini e gli stessi giornalisti non vanno messi in condizione di rischiare la loro salute. Anche perché spesso vanno in giro con le telecamere. Oppure dobbiamo preoccuparci se vediamo un microfono con su scritto Tg1?
E’ una situazione che non va presa affatto sottogamba. A giorni rientreranno in servizio molto di quei 28 giornalisti messi in quarantena e sarebbe opportuno anzitutto per loro stessi verificarne le condizioni di salute. Ma se tutto va bene, come dice il direttore, non succederà nulla….
Ma non è il migliore degli esempi che si possano portare al cospetto della pubblica opinione.