“Ti lego come un cane”: orrore e terrore alla casa di riposo di Terracina

aprilia

Inferno a Terracina: nell’operazione “Ade” della Guardia di Finanza di Latina eseguite 3 misure cautelari per maltrattamenti ad anziani. E’ accaduto in una casa di riposo di Terracina, ora sequestrata. Le accuse sono, a vario titolo, di maltrattamenti, minacce e somministrazione abusiva di farmaci. Coinvolti il gestore della struttura e una delle operatrici socio-sanitarie. L’operazione prende avvio da un’attività ispettiva di tipo fiscale e in materia di lavoro sommerso condotta dai Finanzieri della Compagnia di Terracina. L’indagine ha permesso non solo di accertare l’impiego di cinque lavoratori in nero (tra cui due clandestini su cui pendeva un decreto di espulsione dall’Italia). Ma anche di portare alla luce allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della struttura residenziale.

Regime di terrore a Terracina

In particolare, l’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle pontine ha consentito di acquisire prove evidenti sulla responsabilità di tre persone (tra cui il reale gestore della struttura socio-assistenziale e una delle operatrici socio-sanitaria). Costoro sono ritenute responsabili, tra gli altri, dei reati di violenza privata e maltrattamenti, aggravati dalla circostanza dell’aver commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso strutture sociosanitarie. Le Fiamme Gialle hanno documentato inequivocabilmente l’utilizzo di metodi di vessazione fisica e psicologica, nei confronti degli anziani, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, oltre che di disagio psico-fisico.

Farmaci somministrati con la forza

In taluni casi, al fine di tacitare i degenti della struttura residenziale – per i quali le famiglie d’origine pagavano in media una retta mensile variabile dai 1.000 ai 1.500 euro – venivano somministrati farmaci agli anziani in modo superficiale e talvolta anche con l’uso della forza. Per far cessare le lamentele degli anziani ospiti, si minacciava di subire punture di farmaci non meglio precisati, oppure di essere esposti alle intemperie esterne. In diversi casi, inoltre, non si consideravano neanche le richieste di soddisfacimento di bisogni primari ed essenziali, quali l’alimentazione, la necessità di lavarsi o andare in bagno, oppure di parlare al telefono con i propri familiari.

Ignorate le prescrizioni anti Covid

A tutto ciò, si aggiunga che non erano applicate assolutamente le prescrizioni dell’attuale emergenza sanitaria per la prevenzione del contagio da Covid. Nessun dipendente della struttura indossava Dpi nell’approcciarsi agli anziani e fragili ospiti, in spregio alle cautele e agli obblighi imposti. Alla luce del grave quadro indiziario, il gip del Tribunale di Latina ha disposto il sequestro dell’intera struttura. E ha fatto ricollocare gli attuali ospiti presso altre strutture idonee.