Tiberis, la spiaggia sul fiume per pochi eletti

Foto Roma Today. Finalmente si apre. Dopo lo scorso anno caratterizzato dal covid, la Raggi ci riprova con la spiaggia sul Tevere. Un esperimento, quello di Tiberis, mai troppo amato dai romani. E i motivi sono evidenti. Roma non è Parigi, che dista centinaia di chilometri dal mare. E purtroppo il biondo Tevere non è la Senna. Se non altro per l’inquinamento delle acque. E per gli argini spesso abbandonati al degrado, rifugio di sbandati e preda della sporcizia. Per non parlare degli insetti, grandi come coleotteri. E dei famosi topi, le ‘pantegane’ come si chiamano in città. Che ormai sono milioni, molto di più degli abitanti umani dell’Urbe. Insomma, un quadro non proprio roseo. Che non invita a prendersi la tintarella sugli argini del letto fluviale. Ma soprattutto, chi dalla Capitale vuole andare al mare, ci arriva in mezz’ora di auto o di scooter. O anche di treno, che si scelga Ostia o la meno vicina Anzio.

Insomma, per optare per la spiaggia artificiale sul Tevere, bisogna essere proprio convinti. E comunque l’offerta della ricettività dovrebbe essere al top. Invece anche per questa edizione, si è partiti in sordina. Niente pubblicità, solo un cartello all’ingresso dello stabilimento in zona Marconi. E poche attrattive, per chi volesse passare qui una parte delle proprie ferie estive.
Tiberis, deserto il bando della Raggi per gestire la spiaggia sul fiume

Tiberis apre, ma mancano musica e ristorazione

Tiberis apre, ma le attrattive per la spiaggia realizzata sugli argini del Tevere continuano a latitare. Così come i frequentatori della struttura. Poche decine di persone lo scorso martedì, secondo un monitoraggio effettuato sul campo da Roma Today. Chi c’era in realtà sembra fosse soddisfatto, e magari è stata l’occasione per passare qualche ora fuori di casa. Resistendo meglio alla canicola estiva. Ovviamente però di farsi il bagno non se ne parla, nel fiume è vietatissimo. E neppure sono previste piscine o simili. Unico modo per rinfrescarsi le docce, o gli spruzzi di acqua vaporizzata. Messi accanto ai lettini e agli ombrelloni. Presenti anche due campi di beach volley, per i più giovani e atletici frequentatori. Ma purtroppo anche quest’anno è saltato il programma originario. Che prevedeva una ristorazione all’altezza, uno spazio aperitivi e musica serale. Il bando infatti è andato deserto, troppo scarsi i margini per gli operatori. Anche per l’incertezza durata a lungo sulla data di apertura della spiaggia.

Così come nelle scorse edizioni, ci si affiderà ai distributori automatici e forse ai camion bar. Nel silenzio rotto magari da qualche tormentone estivo ‘sparato’ dai cellulari degli ospiti più intraprendenti. Davvero un po’ pochino, per fare concorrenza al mare. E per dare un’alternativa valida a chi, per scelta o necessità, nel prossimo mese e mezzo non potrà muoversi da Roma.

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