Tiburtina, dopo l’ennesima aggressione di immigrati, sgomberato il centro sociale

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Stazione Tiburtina, finalmente sgomberato il centro sociale che protegge gli immigrati illegali che occupano da anni i locali della stazione. Ci sono volute diverse aggressioni contro italiani da parte dei clandestini, sassi, borttigliate, bastonate. Oltre alla criminalità che ogni giorno mettono in atto, protetti dai volontari del centro sociale Baobab. Ma sarà l’ennesimo fallimento della Raggi. “L’ennesimo sgombero effettuato oggi sarà l’ennesimo fallimento dello Stato alla Stazione Tiburtina”. Così infatti commentano i residenti del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.

Lo sgombero alla Tiburtina sarà un altro fallimento della Raggi

“Di sgomberi ne abbiamo visti ormai tantissimi – aggiungono -. Lo Stato non è mai riuscito a normalizzare il lato est della Stazione Tiburtina, ormai residenza stabile di Baobab e dei suoi protetti. Cittadine inseguite da immigrati che sventolavano parti intime, giornalisti presi a bottigliate, macchine distrutte e scippi. Invitiamo Prefetto e Questore a interrogarsi sul fatto che in quell’area un’associazione come Baobab riesca per anni ad imporre le proprie regole a discapito di quelle dello Stato addirittura assegnandogli progetti regionali da centinaia di migliaia di euro”. “Uscendo su quel lato della Stazione Tiburtina si arriva nel nulla, uno spazio senza un’attività commerciale in cui l’unica funzione attiva era una fermata dell’autobus che è stata rimossa per problemi di sicurezza – incalzano dal Comitato -.

I clandestini hanno bloccato ogni riqualificazione

Il parcheggio interrato del Comune di Roma è murato e la stessa amministrazione, incapace di aprirlo, ne trasferirà la proprietà a un privato. In un’area sulla sinistra dovevano sorgere due grattacieli di Ferrovie dello Stato ma l’urbanistica del Comune di Roma continua nell’attività in cui riesce meglio, bloccare qualsiasi progetto. A poche centinaia di metri dovrebbe sorgere la sede nazionale dell’Istat e uno studentato della Sapienza ma ci sono solo sterpaglie. Finché avremo un Comune immobile, che a fine consiliatura non ha ancora la minima idea di cosa fare nella zona, quell’area è condannata a restare terra di nessuno. E quindi habitat naturale per gli accampamenti.

Come cittadini abbiamo depositato da più di un anno un progetto di riqualificazione di tutta l’area. Ma il Comune di Roma ha violato lo Statuto di Roma Capitale che gli imponeva di valutarlo entro sei mesi dal deposito, ha scelto il nulla, ben rappresentato dall’Assessore Montuori”.