Tivoli, parte il recupero del sentiero Fantini nella Riserva di Monte Catillo: una delle aree verdi più belle del Lazio
A Tivoli prende il via un progetto di recupero che molti cittadini e associazioni ambientaliste attendevano da tempo: la manutenzione straordinaria e la valorizzazione del sentiero Fantini, uno dei percorsi più suggestivi della Riserva naturale di Monte Catillo. Parliamo di un’area protetta che custodisce boschi, sorgenti e scorci naturalistici unici a pochi chilometri dalla Capitale, un patrimonio ambientale che negli ultimi anni ha mostrato i segni dell’usura e dell’abbandono.
La Riserva, istituita per tutelare la biodiversità del territorio tiburtino, è un’area sottoposta a particolare protezione: ciò significa che ogni intervento deve rispettare criteri rigorosi di sostenibilità e conservazione, secondo norme regionali e nazionali che limitano l’uso del suolo, regolano i percorsi, e impongono verifiche tecniche specifiche.
La cornice politica: tra assenze e presenze
Il via libera all’intervento arriva attraverso una determinazione dirigenziale, non una delibera politica. Per questo motivo la giunta comunale non è stata direttamente coinvolta nella decisione. Un elemento rilevante, che non passa inosservato in un momento di forte dibattito interno al Comune, dove il tema della gestione ambientale è oggetto di confronto serrato fra maggioranza e opposizione.
Sul piano istituzionale, i protagonisti di questa fase sono figure tecniche: Carlo Colecchia, dirigente e responsabile unico del procedimento, affiancato da Antonella De Angelis per il supporto amministrativo. Presenti dunque i tecnici incaricati; politicamente assenti, invece, gli assessori e il sindaco, che non hanno partecipato perché l’atto non prevede un passaggio in giunta. Una circostanza che lascia aperto il dibattito sul ruolo degli organi politici nel controllo e nell’indirizzo degli interventi ambientali.
Risorse, programmazione e visione economica
Il progetto si inserisce in un quadro economico programmato negli ultimi mesi attraverso bilanci, piani esecutivi e revisione degli strumenti finanziari. Le opere rientrano nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2025-2027, approvato insieme al Documento Unico di Programmazione (DUP).
Ciò significa che il sentiero Fantini non è solo un intervento isolato, ma parte di una strategia più ampia: rilanciare il patrimonio verde della provincia come volano turistico ed economico. La manutenzione di un percorso naturalistico, infatti, produce effetti concreti: incremento del turismo escursionistico, miglioramento della qualità del territorio, maggiore sicurezza per residenti e visitatori. E, in prospettiva, ritorni positivi su attività ricettive, ristorazione e microeconomia locale.
Un gruppo di lavoro tra progettazione interna e competenze esterne
Il provvedimento nomina un gruppo di lavoro tecnico incaricato di redigere il progetto preliminare (PFTE). Al fianco del RUP Colecchia opereranno la progettista Loredana Sgroi e i collaboratori Pietro Zito per gli aspetti ingegneristici e Maria Vinci per quelli naturalistici. Un mix di competenze che riflette l’obiettivo dell’intervento: un sentiero accessibile, sicuro e rispettoso dell’habitat.
La scelta di affidare la progettazione esecutiva e la direzione lavori a professionisti esterni risponde ai criteri del nuovo Codice degli Appalti, che consente di coinvolgere specialisti per fasi tecniche particolarmente delicate. Una decisione che mira a garantire un risultato di qualità e, allo stesso tempo, a rispettare i principi di trasparenza, rotazione e buon andamento amministrativo.

Monte Catillo, una riserva da tutelare
La Riserva naturale di Monte Catillo è uno dei polmoni verdi più preziosi del Lazio: 1.300 ettari di faggete, querce, lecci, specie protette e una rete sentieristica che racconta la storia del territorio tiburtino. Un’area protetta non è un semplice parco: è un luogo regolamentato da norme specifiche, creato per preservare ecosistemi fragili. Ogni intervento deve essere calibrato per non alterare l’ambiente.
Il recupero del sentiero Fantini risponde a un’esigenza sentita da escursionisti e residenti, che negli ultimi anni avevano segnalato erosioni, tratti impraticabili e segnaletica deteriorata. La manutenzione straordinaria permetterà di ripristinare la fruibilità in sicurezza, preservando allo stesso tempo flora e fauna.
Prospettive e ricadute future
Il progetto rappresenta un passo importante per Tivoli: un investimento nel territorio, nella qualità della vita e nel futuro ambientale della città. Nei prossimi mesi verranno affidati gli ulteriori incarichi previsti dal regolamento, con l’obiettivo di far partire concretamente i lavori nel più breve tempo possibile.
Il recupero del sentiero Fantini potrebbe diventare un modello di gestione delle risorse naturali basato su pianificazione, competenze e tutela dell’ambiente. E, soprattutto, potrebbe restituire ai cittadini uno dei luoghi più amati del Monte Catillo, rendendolo finalmente accessibile e sicuro.
Se vuoi, posso arricchire ulteriormente il contesto politico con dichiarazioni simulate, precedenti storici o reazioni di associazioni e opposizioni.