Toh, anche la Uil finalmente si accorge della situazione drammatica delle carceri italiane

carceri regina coeli (2)

Anche la Uil finalmente si accorge della situazione delle carceri. “Ben oltre mille detenuti e solo 329 agenti di polizia penitenziaria operativi a fronte di un fabbisogno, stimato dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap), di 709 unità. Questo il desolante quadro che si è presentato alla vista della delegazione della Uilpa Polizia Penitenziaria che ieri ho personalmente condotto in visita al carcere romano di Regina Coeli e composta anche dalla segretaria del Lazio, Simona Tuzi, dal componente di segreteria regionale, Francesco di Virgilio, e da altri dirigenti”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria parlando dei 1.016 a Regina Coeli. “Presso la terza sezione del carcere della Capitale, spesso presta servizio un solo agente per tre piani – continua -.

Ispezione tardiva della Uilpa a Regina Coeli a Roma

Ma è così anche per molti altri reparti detentivi dove un solo operatore deve sorvegliare, evidentemente come può, più piani e diverse centinaia di detenuti. Tutto ciò senza il supporto di strumentazioni e tecnologie sufficienti che, anzi, sono spesso inadeguate o del tutto non funzionanti”. “La penuria di appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, peraltro, investe anche altri settori nevralgici della struttura, quali ad esempio il reparto colloqui e gli uffici matricola e comando – spiega il segretario della UilPa Polizia Penitenziaria -. Si aggiunga che da tempo al penitenziario romano manca il comandante del Reparto titolare e pure nell’ambito della direzione si avvicendano frequentemente le figure di vertice.

La Uil vagheggia di un progetto riorganizzativo

E’ chiaro a chiunque come non si possa conseguire né una programmazione di sufficiente respiro né l’efficacia dell’azione amministrativa che il contesto richiederebbe”. “Più che con ipotesi di vendita e ricostruzione dell’edificio, storicamente ricorrenti quanto fantasiose, preferiremmo confrontarci su un concreto progetto riorganizzativo che tenesse conto anche delle condizioni strutturali e architettoniche, di certo bisognevoli di rifacimento. Così com’è indispensabile e urgente potenziare gli organici della Polizia penitenziaria al di là delle rappresentazioni fin troppo ottimistiche offerte dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dai sottosegretari delegati, Andrea Delmastro delle Vedove e Andrea Ostellari – sottolinea -.

Appello al ministro della Giustizia

Se è vero, difatti, che a fronte di 18mila operatori mancanti sono previste alcune centinaia d’immissioni in servizio per i prossimi mesi, è altrettanto vero che molti di più saranno gli operatori congedati. Un dato su tutti: solo negli ultimi nove mesi l’organico del Corpo di polizia penitenziaria si è ridotto di 420 unità e il trend è in costante decremento. Invitiamo ancora una volta, pertanto, il Guardasigilli e il governo tutto ad adottare concrete iniziative di carattere emergenziale che mirino da un lato a immediate assunzioni straordinarie e dall’altro a riforme complessive che possano dare efficacia all’esecuzione penale e, in particolare, a quella inframuraria nell’alveo dell’articolo 27, ma anche 36, della carta costituzionale”.