Tony Magliozzi, ritrovato il corpo del pescatore disperso ad Anzio

Tony Magliozzi

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I sub hanno recuperato Tony Magliozzi nella cabina di comando della barca, la Resurgo, affondata ieri mattina a largo della costa di Anzio. Dopo 36 ore di esasperante attesa è arrivata la brutta notizia. 

Il corpo era a 55 metri di profondità e a 5 miglia dal porto neroniano, per recuperarlo è intervenuta una squadra sub dei vigili del fuoco da Napoli, specializzata a calarsi ad elevate profondità.

Nella tarda mattina i sub si sono calati per effettuare una perlustrazione ed in meno di 10 minuti – il tempo massimo per ciascuna immersione prima di una decompressione di 30 minuti – hanno trovato il corpo di Tony Magliozzi nella cabina del comandante del peschereccio comprato dopo anni di lavoro e sacrifici.

L’incidente

Ieri mattina su quella barca si trovavano Tony Magliozzi, pescatore di lunga esperienza, ed il figlio Andrea di 37 anni. Il papà era in pensione, ma continuava ad aiutare il figlio per trasmettergli i segreti di un mestiere che i Magliozzi si trasmettono da generazioni. 

Intorno alle 4 del mattino la partenza per la battuta di pesca, poi per causa ancora da accertare alle 5 del mattino la nave si è inclinata sul fianco per poi ribaltarsi in pochissimi minuti. Andrea ed il papà Tony erano entrambi nella cabina che ha imbarcato subito molta acqua. Non è chiaro cosa abbia causato il ribaltamento: forse uno scoglio, qualcosa che si è impigliato nella rete, forse una manovra con il mare mosso. 

Il figlio salvo per miracolo

Fatto sta che in pochi minuti il mare ha inghiottito la motopesca lunga 15 metri. Con all’interno due persone. Il figlio è salvo perché è riuscito ad uscire dal finestrino, poi, una volta a galla, è stato soccorso da un altro peschereccio che si è avvicinato per prestare soccorso accorgendosi che qualcosa era successo.

Andrea è stato tirato a bordo della Paola Madre, il capitano Angelo Grillo racconta: “Quando sono arrivato la barca già non si vedeva più”.

Dopo pochi minuti l’intervento dei soccorritori della Guardia Costiera allertati dal sistema di sicurezza delle barche che manda l’allarme appena viene a contatto con l’acqua. 

Le ricerche

La prima grande difficoltà per le ricerche è stato individuare il punto in cui si trovava la nave. Per diverse ore i mezzi della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza, dei vigili del fuoco e 4 pescherecci, hanno girato intorno alla grande chiazza di gasolio fuoriuscito dal “Resurgo” che affiorava dal mare. 

Ieri, le operazioni sono andate avanti dalle 5 alle 20. La speranza è stata quella di trovae Tony Magliozzi ancora in vita, magari salvo grazie ad una bolla d’aria formata nella plancia della nave.

Questa mattina i sommozzatori di Roma creato una verticale precisa sull’imbarcazione affondataper permettere alla squadra sub venuta da Napoli di accedere nel minor tempo possibile sul relitto.

Intorno alle 12.30 di oggi, la scoperta.

Il ritrovamento

Sul molo in attesa della motovedetta della Guardia Costiera di Anzio che trasportava la salma, i familiari con il volto segnato dalle lacrime, il Sindaco Aurelio Lo Fazio ed il vice sindaco Pietro Di Dionisio. Sono state ore di attesa, tra speranza e rassegnazione.

Una comunità sconvolta

La notizia ieri ha lasciato il nodo in gola a molti anziati. In tanti conoscono Tony e apprezzano la sua indole buona e di instancabile lavoratore. Qualcuno racconta che la prima volta che ha messo il piede su un peschereccio aveva 15 anni, una vita in mare per un lavoro che amava. 

Oggi sul molo era presente anche la polizia mortuaria, a cui è stata affidata la salma, ed il magistrato. La Capitaneria di Porto dovrà indagare su quanto accaduto ieri mattina.

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