Tor de’ Cenci, Gualtieri diserta l’inaugurazione della Villa Romana: cittadini indignati per il mancato confronto e il decoro “solo di facciata”

Doveva essere un momento di rinascita per un’area storica del quartiere, ma si è trasformato in un’altra occasione mancata. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, era atteso ieri mattina alle 11:00 per l’inaugurazione della Villa Romana recentemente restaurata con una spesa pubblica di circa 200.000 euro. Ma il primo cittadino non si è presentato. “Impegni istituzionali più urgenti”, si legge nella nota del Campidoglio. Una spiegazione che non è bastata a calmare la delusione e la rabbia dei residenti.
“Pulito solo per lui”: il malcontento del quartiere
Nei giorni precedenti l’inaugurazione, l’area circostante la villa è stata completamente ripulita, tagliata e sistemata. Come raramente accade nel quartiere. Un’operazione che, agli occhi dei cittadini, ha assunto il sapore di una beffa. “Hanno messo tutto in ordine solo perché doveva venire il sindaco,” commenta una residente. “Vorremmo vedere Spinaceto così ogni giorno, non solo quando arrivano le telecamere.”
In tanti, tra i presenti, avrebbero voluto confrontarsi direttamente con Gualtieri. Non solo per assistere a un’inaugurazione, ma per esprimere la frustrazione di una periferia che da anni aspetta risposte: dalla raccolta differenziata inesistente, alle strade piene di buche, fino al degrado dei marciapiedi e alle aree verdi trascurate.

“I cittadini: “Volevamo parlare solo con il sindaco”
“Non volevamo solo assistere a un taglio del nastro — spiega un cittadino — ma parlare con il sindaco dei nostri problemi quotidiani. È un’occasione persa per il dialogo.”
“Era un’occasione per dialogare, per far sentire la nostra voce. Ma ancora una volta siamo stati ignorati,” commenta un residente del quartiere.
“Una presenza simbolica mancata”
La mancata partecipazione di Gualtieri è stata percepita come un segnale di distanza da una delle periferie storiche della capitale.
“Tor De Cenci e anche Spinaceto non chiedono tagli di nastro, ma ascolto e interventi concreti — commenta un attivista locale —. Se il sindaco non trova tempo per venire qui, allora è chiaro quanto contiamo.”
Intanto, la villa restaurata rimane un piccolo tesoro archeologico riconsegnato alla città, ma avvolto nel silenzio e nell’amarezza di un quartiere che si sente ancora una volta dimenticato.
Un gioiello archeologico tra i rovi: la Villa di Tor de’ Cenci
La Villa di Tor de’ Cenci è uno dei più significativi esempi di residenza suburbana romana, con un complesso che si estende su circa 2.400 m² e che ha vissuto dalla tarda età repubblicana fino alla fine di quella imperiale. Nel 2025 l’area è stata interessata da un nuovo intervento di recupero, finanziato con 200 mila euro dal programma PNRR – Caput Mundi, volto a rendere fruibili al pubblico gli spazi e valorizzarne il patrimonio storico. L’inaugurazione, originariamente prevista a luglio, è stata posticipata al 13 ottobre.
La precedente ‘riqualificazione’ della villa di Tor De Cenci
Sorprende, tuttavia, che già nel 2018 la villa fosse stata sottoposta a una riqualificazione e bonifica, con pulizia dei rovi e valorizzazione dell’area. Rimane quindi il dubbio se il nuovo intervento abbia realmente apportato novità significative o se si tratti di una ripetizione dei lavori precedenti, seppur a un costo sensibilmente più elevato. La villa conserva resti di ambienti residenziali, termali e funerari, collegati all’antica via Laurentina, e rappresenta un patrimonio di grande valore archeologico nella periferia sud di Roma.
Tor De Cenci e Spinaceto tra storia e abbandono
La contraddizione, però, è evidente: una villa romana restaurata e un quartiere moderno trascurato.
Sui social locali, i toni sono amari:
“Spendono centinaia di migliaia di euro per i ruderi e noi ancora camminiamo tra le buche,” scrive un cittadino su Facebook.
“Bene la cultura, ma qui mancano i servizi essenziali,” ribatte un altro.
Il risultato è che la riapertura della Villa di Tor de’ Cenci, invece di unire, ha riacceso la distanza tra istituzioni e cittadini di una periferia che continua a sentirsi fuori dal centro della città.
(Foto dal profilo Facebook della Soprintendenza di Roma)
