Torre Angela, arriva il Bosco Rosso: il primo “rifugio sicuro” per le donne in Italia

il bosco rosso

A Roma, nella zona di Torre Angela, sorgerà Bosco Rosso, uno spazio sicuro dedicato alle donne. L’iniziativa, unica nel suo genere, avrà sede nel Parco Tufilli e offrirà un ambiente protetto per situazioni delicate come il primo incontro con una persona conosciuta online o un incontro conclusivo con un ex partner. “Siamo i primi in Italia ad avviare un progetto del genere, accogliendo con grande favore l’iniziativa dell’associazione Algaxia per la creazione di un ‘Bosco rosso’, in risposta alla crescente violenza contro le donne – commenta il presidente del VI Municipio Le Torri, Nicola Franco –  Nel parco Tufilli di Torre Angela, che verrà con l’occasione riqualificato e liberato dagli sbandati che ora lo frequentano, siamo pronti a far nascere il Bosco rosso”. Così il presidente del Municipio VI delle Torri di Roma, Nicola Franco.

Un luogo pensato per la sicurezza

Bosco Rosso sarà attrezzato con videosorveglianza per garantire la sicurezza di chi lo frequenta e spazi per bambini, così da permettere alle donne con figli di utilizzare il servizio in tranquillità. L’obiettivo è creare un luogo dove le donne possano sentirsi al sicuro, sia durante incontri iniziali sia in momenti più critici, come un confronto definitivo con un ex. Quest’ultimo tipo di incontro, secondo gli esperti, rappresenta una delle situazioni più pericolose.

Un’idea innovativa

Il progetto è stato ideato dall’associazione Algaxia e ha ricevuto il sostegno del Municipio VI. Il valore di un luogo come Bosco Rosso è duplice: prevenzione della violenza e creazione di un ambiente protettivo che offre serenità alle donne.

Il progetto

Il progetto verrà ufficialmente presentato mercoledì 4 dicembre 2024, alle ore 17, presso la Sala Cinema Antonio Cerone a Tor Bella Monaca, in via Natale Balbiani. Bosco Rosso rappresenta una risposta concreta e innovativa per contrastare il rischio di violenza, promuovendo al contempo la sicurezza e il rispetto in contesti spesso difficili.

“La cronaca ci insegna che le donne sono state frequentemente vittime per mano di ex compagni – continua Franco – a seguito di fatali ultimi incontri. L’idea è quindi quella di garantire sicurezza a quelle donne che decidono di organizzare un ultimo incontro, o anche per conoscere un uomo la prima volta, senza avere la paura di divenire un nome scritto sulla cronaca nera. Con questa iniziativa superiamo definitivamente il pregiudizio ideologico di certa sinistra e ci proponiamo all’avanguardia nel contrasto alla violenza di genere. Creando il primo Bosco rosso d’Italia in un territorio così fragile, siamo certi che in molte altre città verremo virtuosamente copiati, affinché davvero nessuna donna possa più essere una di meno”.