Torvaianica, maxi cortile su spiaggia pubblica, il Tribunale promuove il Comune: “Via allo sgombero urgente”

Torvaianica, foto generica di piazza Ungheria

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Torvaianica, maxi cortile su spiaggia pubblica: il Tribunale promuove il Comune: “Via allo sgombero urgente”. È finita dopo oltre due anni di battaglia giudiziaria la controversia tra alcuni privati cittadini e il Comune di Pomezia sulla presunta occupazione abusiva di un’ampia porzione di spiaggia pubblica a Torvaianica, trasformata di fatto in cortile privato. Con una sentenza dei giorni scorsi, il Tar del Lazio ha respinto il ricorso dei proprietari dell’immobile sito non distante dal centro balneare di piazza Ungheria, rigettando tutte le loro contestazioni e dando il via libera definitivo all’immediato sgombero dell’area.

La vicenda nasce dalla contestazione mossa nel lontano 21 maggio 2009 dalla Guardia Costiera, che rilevò un abuso edilizio su demanio marittimo: una recinzione in muratura che di fatto chiudeva al pubblico una fetta di litorale, adibita a uso privato.

Torvainica, la lunga battaglia giudiziaria: dal 2009 al 2025

Dopo il primo verbale del 2009, il Comune di Pomezia aveva emesso un’ordinanza di demolizione il 10 novembre 2010. L’ordinanza fu impugnata, ma il ricorso si trascinò senza esito, complice anche il decesso del diretto interessato, avvenuto il 7 febbraio 2013. I suoi eredi hanno quindi proseguito la controversia, rilanciando le istanze in un nuovo ricorso presentato il 14 novembre 2022 e depositato il 7 dicembre 2022.

I ricorrenti contestavano l’effettiva appartenenza dell’area al demanio marittimo, lamentando incertezze sulla linea di demarcazione e sostenendo di non essere i soli utilizzatori della recinzione, condivisa — secondo loro — con altri proprietari del complesso residenziale.

La posizione del Comune: l’occupazione è certa e persistente

Il Comune di Pomezia ha però dimostrato, con documenti alla mano, la chiarezza della linea demaniale grazie al verbale di delimitazione del 30 settembre 1926. Il Tar ha ritenuto fondata la posizione dell’ente, ricordando che l’ordinanza del 9 settembre 2022, oggetto del giudizio, era un atto dovuto a fronte dell’inerzia dimostrata dai privati nell’eseguire la precedente diffida del 2010.

Inoltre, nonostante la convocazione di una conferenza di servizi il 14 maggio 2013 per chiarire alcuni aspetti catastali, il Tribunale ha ritenuto che non vi fossero elementi idonei a mettere in dubbio la natura pubblica dell’area occupata.

Sentenza netta: respinto ogni rilievo dei privati di Torvaianica

Secondo i giudici, i ricorrenti non sono riusciti a dimostrare che la recinzione in muratura — costruita sul fronte mare e sui lati nord e sud — fosse condivisa con altri proprietari o legittimamente autorizzata. Ne è conseguito che l’intervento comunale è risultato pienamente legittimo.

A nulla è valsa anche la nota ministeriale del 31 marzo 2014, che pure segnalava “problematicità” nell’andamento della linea demaniale in alcune aree costiere di Pomezia e Ardea. Il Tar ha rilevato che tale incertezza non riguardava l’area vicino a piazza Ungheria, che resta a tutti gli effetti parte del demanio marittimo.

Via allo sgombero della spiaggia di Torvaianica: nessuna incertezza sull’urgenza

Con la sentenza di questi giorni, il Tar del Lazio ha dunque sancito il definitivo riconoscimento della piena titolarità pubblica della superficie contestata. Il Comune è ora autorizzato ad avviare senza ulteriori indugi le operazioni di sgombero e demolizione delle strutture abusive.

Si chiude così un contenzioso lungo sedici anni, che ha visto alternarsi tentativi di sdemanializzazione, opposizioni giudiziarie e istanze sospensive. Ma la linea della giustizia è stata chiara: il litorale è bene pubblico e come tale deve restare.

Il precedente che potrebbe fare scuola

Il caso Torvaianica potrebbe avere effetti ben oltre il singolo immobile. La sentenza del Tar costituisce infatti un precedente importante per le amministrazioni comunali che intendano intervenire contro occupazioni abusive lungo il litorale laziale. La difesa del demanio marittimo, secondo il Tribunale, è prioritaria e non può essere subordinata a pretese private prive di fondamento.

Un messaggio forte e chiaro che, alla vigilia della stagione balneare, riafferma il principio dell’inalienabilità delle spiagge: ciò che è pubblico deve tornare a essere accessibile a tutti.