Torvaianica, maxi-rissa sul lungomare e nello stabilimento balenare: strada e spiaggia come un ring, 4 arresti

Pomezia, Carabinieri in azione

Schiaffi, pugni e coltelli in piena notte. È questo lo scenario andato in scena ieri, domenica 7 settembre, sul lungomare delle Sirene a Torvaianica, dove una violenta rissa ha trasformato la strada antistante un noto stabilimento balneare in un ring improvvisato.

La rissa e il caos sul lungomare

Erano da poco passate le 23 quando, per motivi ancora poco chiari, due gruppi hanno cominciato a darsele di santa ragione tra l’interno e l’esterno dello stabilimento. Testimoni parlano di più scontri scoppiati quasi in contemporanea, fuori e dentro lo stabilimento, con scene da far west che hanno fatto scattare le chiamate al 112. Nel locale si stava svolgendo un evento che aveva richiamato migliaia di persone, in collaborazione con una struttura di Milano. Per garantire la sicurezza dei partecipanti, i gestori del locale hanno interrotto la festa e chiamato le forze dell’ordine.

Sul posto sono piombati i Carabinieri di Torvaianica, supportati dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Pomezia, che hanno riportato la calma dopo minuti di pura follia.

Gli arresti e i feriti

Alla fine a finire in manette sono stati quattro uomini: due fratelli egiziani di 25 e 23 anni, residenti a Pomezia e con un regolare lavoro, e padre e figlio italiani, di 58 e 22 anni, anch’essi del posto.

Il più grande dei due egiziani è stato portato in ambulanza al pronto soccorso della clinica Sant’Anna di Pomezia per un sospetto trauma cranico: se l’è cavata con 15 giorni di prognosi. Per il 22enne italiano la situazione è ancora più pesante: oltre a partecipare alla rissa, dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale.

Sequestrati due coltelli

Durante il sopralluogo i carabinieri hanno sequestrato due coltelli, uno da cucina e uno a serramanico, segno che la tensione poteva degenerare in tragedia.

Su disposizione della Procura di Velletri, i quattro arrestati si trovano ora agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Nel frattempo gli investigatori stanno passando al setaccio i video delle telecamere e ascoltando testimoni per individuare altri partecipanti alla violenta zuffa.