Torvaianica, otto mini-market trascinano il Comune di Pomezia in Tribunale: “La chiusura anticipata ci danneggia”

Pomezia, un mini market attivo a Torvaianica, foto generica

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Una decisione del Comune di Pomezia ha acceso una miccia: otto mini-market (attivi per la maggior parte nella frazione di Torvaianica) hanno deciso di impugnare l’ordinanza che impone loro la chiusura dalle 21 alle 5 del mattino. Una misura valida per 90 giorni consecutivi, che secondo i titolari rischia di compromettere la sopravvivenza stessa delle loro attività. Naturale che il caso approdi davanti al TAR del Lazio, dove si discuterà la legittimità del provvedimento.

L’azione legale chiede l’annullamento dell’ordinanza sindacale e di tutti gli atti connessi, sostenendo che la norma colpisca in modo indiscriminato chi vive del commercio serale.

L’ordinanza del Comune di Pomezia anti mini-market (di Torvaianica)

Il provvedimento contestato è l’ordinanza n. 18 del 31 luglio 2025, che stabilisce il divieto di apertura per gli esercizi di vicinato dalle ore 21.00 alle ore 5.00 nei 90 giorni successivi. Inoltre, prescrive che alla scadenza del periodo si valuti l’impatto con possibili inserimenti regolamentari permanenti. La norma si estende anche alle attività artigianali che vendono bevande alcoliche, imponendo lo stesso limite orario.

A giustificazione, l’amministrazione ha fatto riferimento alla necessità di contrastare fenomeni di degrado urbano e consumo notturno incontrollato. Ma gli esercenti replicano che l’impatto economico è sproporzionato rispetto ai benefici attesi.

Il procedimento al Tar: i mini-market (soprattutto di Torvaianica) portano Comune in Tribunale

Il ricorso è stato iscritto presso il TAR del Lazio, dove la sezione competente ha fissato la prima udienza per il 21 ottobre 2025, dopo aver richiesto alle parti documentazione integrativa. In particolare, il Tribunale ha ordinato al Comune di produrre una relazione esplicativa entro quindici giorni e ha invitato gli esercenti a dimostrare ufficialmente la titolarità dei mini-market interessati.

Fino a quella data, l’ordinanza resta pienamente operativa, continuando a incidere sulla vita quotidiana di chi lavora dopo il tramonto.

Le ragioni del contenzioso che parte da Torvaianica

Secondo gli esercenti, l’ordinanza colpisce il loro modello di business. “Gran parte del nostro fatturato si realizza nelle ore serali: la chiusura obbligata alle 21 mette a repentaglio la continuità economica, con conseguenze su affitti, fornitori e personale”, è il ragionamento che trapela.

Denunciano inoltre disparità di trattamento: altre attività serali restano indifferentemente aperte, anche se vendono bevande alcoliche, senza subire analoghe restrizioni. Secondo i ricorrenti, il Comune avrebbe scelto un bersaglio facile anziché affrontare il problema in modo equilibrato e mirato.

Il silenzio del Comune di Pomezia

Finora, l’amministrazione comunale non si è costituita formalmente in giudizio. Tuttavia, dovrà produrre una sua difesa entro i termini fissati e motivare le ragioni del provvedimento sotto il crisma della pubblica utilità. È probabile che la strategia politica sia quella di puntare sull’ordine urbano, sulla vivibilità notturna e sulla tutela del decoro urbano.

Il Comune dovrà anche spiegare perché ha scelto di colpire specificamente i mini-market e non intervenire con analoghe misure su altri esercizi serali.

Programma e prospettive processuali

Il percorso davanti al Tar è già ben delineato. Dopo i depositi documentali richiesti, la camera di consiglio del 21 ottobre sarà il momento decisivo per verificare la sussistenza di elementi che possano far sospendere l’ordinanza. In caso di esito favorevole ai ricorrenti, l’ordinanza potrebbe essere sospesa in via d’urgenza.

Tuttavia, non si tratta di un esame rapido: serviranno approfondimenti tecnici, audizioni e possibili integrazioni delle parti. Il caso potrebbe evolvere fino a diventare un precedente per le politiche di regolazione commerciale notturna nel Lazio e oltre.

L’impatto sulla viabilità e sui parcheggi

Un effetto collaterale dell’ordinanza riguarda la viabilità e la domanda di parcheggio serale a Torvaianica. I mini-market chiusi prima riducono il flusso di clienti nel centro, lasciando strade più vuote e parcheggi liberati, ma a costo di una desertificazione economica. I parcheggi restano attivi, ma senza clientela la vita commerciale del quartiere serale appare già debilitata.

Torvaianica, il litorale e piazza Ungheria, foto Google Maps
Torvaianica, il litorale e piazza Ungheria, foto Google Maps – www.7colli.it

Tra esigenze urbane e diritti commerciali

La vicenda mette in luce un conflitto tipico nei contesti urbani: da un lato, l’esigenza di controllare il disordine notturno e tutelare la qualità della vita cittadina; dall’altro, la necessità di salvaguardare attività economiche che operano in orari serali, spesso con risorse modeste.

Il TAR dovrà stabilire se l’ordinanza sia una misura proporzionata e legittima, o se abbia oltrepassato il limite del consentito, sacrificando il diritto al lavoro sull’altare del decoro urbano. Intanto, otto mini-market continuano a chiudere le serrande alle 21, in attesa di un giudizio che potrebbe riscrivere le regole del commercio serale nel litorale laziale.