Tosi dopo la sconfitta di Verona punge la Meloni: “Sboarina era un candidato sbagliato come Michetti”

Tosi Meloni

Federico Sboarina “si è suicidato”. Ora tocca a Damiano Tommasi, che è un uomo “intelligente” ma se sarà un buon sindaco o no dipende dalle persone che il Pd gli metterà al fianco. Lo dice Flavio Tosi che in una intervista alla “Repubblica” analizza la debacle del centrodestra a Verona.

Il 23% raccolto dall’area Tosi al primo turno dove è andato? “Una parte a Tommasi, una parte a Sboarina, una terza non è andata al seggio: sono tre fette identiche”. Tommasi ha i numeri per fare il sindaco? “Non lo so, però lo stimo. È un uomo intelligente. Molto dipenderà dagli uomini che gli affiancherà il Pd”. Come si è mossa Giorgia Meloni su Verona? “Ha preteso Sboarina, ma poi manco l’ha controllato”, ribatte Tosi, che lancia un ‘avviso ai naviganti’ del centrodestra.

“Se la legge elettorale rimane questa bisognerà fare gli apparentamenti e lì sorgeranno i problemi”, perché “Giorgia Meloni vuol fare il premier, ma oggi in Italia, visti i 200 miliardi che arrivano da Bruxelles, non può che farlo uno filo-europeo. Lei non lo è”. Quindi la boccia? “Perde le elezioni, a Verona come a Roma, dove aveva scelto un candidato come Michetti che parlava come uno al bar”. Secondo Tosi “la Lega dovrebbe smarcarsi da Fdi e Fi. Meloni è come Le Pen: ha tanti voti, ma è destinata a perdere”.

La Russa a Tosi: “Ha fatto perdere il centrodestra, farebbe bene a tacere”

“Dopo la vittoria di Damiano Tommasi a Verona il candidato Tosi che ha diviso il centrodestra – senza neanche riuscire ad andare al ballottaggio – farebbe bene a tacere e a ripensare agli errori che hanno spianato la strada alla sinistra. E’ evidente che c’è stato un errore di Sboarina e Tosi nel non sapersi accordare ma il vero errore è stato fatto al primo turno quando solo FdI e Lega hanno appoggiato il sindaco uscente. Gli errori si pagano ma la speranza è che servano da insegnamento: rompere il centrodestra , non rispettare la regola dell’uscente, insistere a porre condizioni divisive non paga. Divisi si perde anche quando l’elettorato è in maggioranza di centrodestra”. Lo dichiara Ignazio La Russa, senatore di Fratelli d’Italia.