Tra Ostia e Fiumicino dragata la foce del Tevere: la Draga ha risalito il fiume per oltre 400 metri

Dopo decenni di incuria e promesse rimaste sulla carta, il Tevere torna finalmente protagonista di un’operazione titanica. Alla foce di Fiumara Grande è in corso il dragaggio tanto atteso, un intervento imponente che segna un punto di svolta per la navigazione e la sicurezza delle imbarcazioni. La Regione Lazio ha messo in campo mezzi e risorse per restituire vitalità a un tratto di fiume cruciale non solo per il traffico fluviale, ma anche per la difesa della costa romana.
Settantamila metri cubi di sabbia rimossi, tra Ostia e Fiumicino, alla foce del Tevere
La scena è dominata da numeri che parlano da soli: circa 70.000 metri cubi di sabbia sono stati caratterizzati e in larga parte già prelevati. La draga, una macchina mastodontica, si è spinta per oltre 400 metri all’interno della foce, restituendo un metro di profondità in più al fondale. Una misura decisiva, perché i bassi fondali avevano reso negli anni sempre più rischioso il passaggio delle imbarcazioni, mettendo a repentaglio l’intera economia nautica della zona.

Navigazione più sicura sul Tevere, fiume più vivo
L’intervento non ha solo un valore tecnico, ma anche simbolico. Restituire profondità al Tevere significa rilanciare un asse vitale per il collegamento tra il mare e la città, ridando ossigeno a una navigazione troppo a lungo soffocata dai detriti. Le acque del fiume, rese ostili dalle secche, tornano a essere percorribili, restituendo dignità e funzionalità a un’infrastruttura naturale che Roma sembrava aver dimenticato.
Economia circolare in azione, tra Ostia e Fiumicino
Il materiale prelevato non è stato abbandonato, ma trasformato in risorsa. La sabbia dragata è stata riutilizzata per il ripascimento degli arenili di Ostia Ponente, un esempio concreto di economia circolare. Ciò che era ostacolo alla foce diventa difesa contro l’erosione costiera, fenomeno che negli ultimi anni ha letteralmente mangiato tratti di spiaggia, mettendo in ginocchio stabilimenti e turismo balneare. In questo modo, un’operazione idraulica si trasforma in un doppio intervento di tutela, sia fluviale che marittima.
Ostia e la battaglia contro l’erosione
Il ripascimento non è un episodio isolato. Solo negli ultimi mesi la Regione Lazio ha riversato circa 220.000 metri cubi di sabbia lungo il litorale, di cui 50.000 destinati a Ostia Ponente. Una quantità che riporta indietro la memoria a interventi di quindici anni fa, quando il mare non aveva ancora divorato così tanta costa. Con queste opere si cerca di fermare una regressione che minaccia non solo l’assetto urbanistico, ma anche la sopravvivenza stessa delle spiagge romane.
Una draga colossale al lavoro
A rendere possibile l’impresa è la “Gino Cucco”, una draga a strascico aspirante con una capacità di 1.400 metri cubi. Un gigante dei mari trasformato in alleato del Tevere, capace di raccogliere e trasportare enormi quantità di sedimenti in poche ore. Non un dettaglio tecnico, ma la dimostrazione di quanto complesso e oneroso sia stato riportare il fiume a condizioni di navigabilità.
Scogliere e barriere per difendere la costa
Il dragaggio si inserisce in una strategia più ampia. A giugno è stato completato il ripristino della soffolta, la scogliera semi sommersa lunga 2,7 chilometri a protezione degli arenili tra il Pontile e il Canale dei Pescatori. In primavera, invece, era stata posizionata una barriera di 350 metri davanti alla Rotonda di Ostia, dopo che le mareggiate invernali avevano messo in ginocchio la zona. Interventi che, sommati al dragaggio della foce, compongono un mosaico di opere per la difesa di un territorio fragile, costantemente sotto attacco dagli eventi naturali e dall’inerzia politica.
Una sfida per il futuro
Il dragaggio di Fiumara Grande non è la conclusione di un percorso, ma l’inizio di una sfida. La Regione Lazio ha annunciato progetti e investimenti anche per i prossimi anni, consapevole che il problema dell’erosione e della sicurezza idraulica non può essere risolto con interventi spot. La manutenzione del Tevere e la protezione della costa lidense restano questioni aperte, su cui si gioca non solo il destino di un fiume e di un litorale, ma anche la credibilità di chi governa.