Tra Sarkozy e Merkel l’unico statista era Berlusconi: la storia ha dato ragione al Cavaliere

Merkel, Sarkozy, Berlusconi

Non era una chiacchiera da complottisti: nel 2011 c’è stato davvero un golpe che ha fatto saltare il governo Berlusconi, sollecitato da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Lo ha scritto nella sua autobiografia l’ex presidente francese, rivendicando il suo ruolo e quello della Cancelliera nella caduta del governo di centrodestra.

“Io e la cancelliera tedesca chiedemmo a Berlusconi di dimettersi”, ha scritto nella sua autobiografia l’ex inquilino dell’Eliseo. L’ex capo di Stato francese ha usato termini offensivi nei confronti del Cavaliere, riaccendendo nella memoria degli italiani quelle risatine infami e complici tra lui e la signora Merkel nei confronti del nostro presidente del Consiglio. Un golpe con complicità evidenti a Roma, ai massimi vertici, ma quella è un’altra storia. Suona singolare la parabola dei due grandi moralizzatori che hanno silurato Berlusconi: Sarkozy è stato condannato per corruzione.

La signora Merkel, invece, è finita nella bufera per i suoi 70mila euro fatti spendere dal governo tedesco. Indovinate per cosa? Trucco e parrucchiere, nonostante non sia più capo del governo. Spese delle quali, come hanno ironizzato in tanti, nessuno ha notato i benefici.

Sarkozy conferma il danno fatto a Berlusconi e all’Italia

Senza dimenticare ciò che ha sintetizzato bene Claudio Borghi. “Quel gaglioffo di Sarkozy – ha scritto su Twitter l’esponente leghista — omette il lievissimo particolare che la crisi del debito fu originata dalla decisione sua e della Merkel di imporre perdite ai detentori del debito greco. Una pazzia che costò al mondo intero migliaia di miliardi. Altro che Berlusconi. Unica sua colpa fu di non mettere il veto a questa scelta criminale”.

Senza dimenticare che Berlusconi è finito sui libri di storia, Sarkozy è sugli annali criminali. Con la concreta eventualità che, in futuro, i francesi non lo ricordino tanto come ex presidente quanto come marito di Carla Bruni.