Tra un mese e mezzo inizia la scuola. Ed è subito caos

Finalmente ci hanno dato le indicazioni. Il nuovo anno scolastico comincia il 14 settembre. La data prevista dall’ordinanza vale per tutte le scuole dell’infanzia e quelle del primo e secondo ciclo. Compresi i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti. Avremo i banchi con le rotelle, lezioni obbligatorie garantite per solo 2 giorni a settimana e la durata delle stesse lezioni sarà di 50 minuti.  Niente mascherina per i bambini sotto i 6 anni, e non sarà neanche obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso degli istituti. A settembre diventerà compito dei genitori controllare se i loro figli hanno la febbre prima di uscire da casa. Azzolina conta sulla responsabilità delle famiglie. E sarebbe da chiederle se si fida anche dei rom. Che certamente faranno controlli accurati prima di mandare i ragazzini a scuola.

A settembre ricomincia la scuola. Tra caos mascherine controlli e orario differenziato per l’inizio delle lezioni

Sarà prevista la differenziazione dell’inizio delle lezioni, che potranno cominciare addirittura alle 7 di mattina. Con lo scopo di evitare che tutti si accalchino nello stesso momento sui mezzi pubblici dei grandi centri urbani. Peccato che Azzolina evidentemente non usi la metro. E che non veda come anche adesso nel periodo delle vacanze i vagoni siano affollati. In modo tale che tutti respirano in faccia degli altri. Queste comunque sono le novità del decreto firmato pochi giorni fa dal Ministro della Pubblica istruzione Lucia Azzolina. Ulteriori regolamentazioni dell’attività scolastica saranno affidate ai presidi. Ed è qui che i genitori iniziano a strapparsi i capelli in testa. Se le aule nella scuola dei loro figli non permettono il corretto posizionamento dei banchi secondo le norme di sicurezza anti-covid i bambini dovranno proseguire con la didattica online. Due giorni di presenza obbligatoria invece possono essere svolti nei cinema o all’aperto. Anche questa soluzione ha proposto il Ministero dell’istruzione.

Può andare per i ragazzi dalle scuole superiori ma cosa devono fare i genitori dei bimbi più piccoli? E quelli che quest’anno devono ancora cominciare le elementari?

Un bimbo di 6 anni mica può navigare tra i programmi complicatissimi e collegarsi all’aula virtuale da solo. Usare la stampante per i compiti assegnati e farli diligentemente senza la supervisione di un adulto. Senza parlare di tutte le famiglie che non possono permettersi il computer o l’internet. È la situazione tragica della quale è già stato detto abbastanza all’inizio dell’emergenza sanitaria. E infine l’aspetto più importante di tutta questa assurda vicenda è quello che cita l’articolo 591 del codice penale. In breve, un bambino sotto 14 anni non può rimanere da solo senza un adulto. Questo significa che uno dei genitori deve obbligatoriamente rimanere a casa con il proprio figlio per fargli seguire le lezioni.  E il lavoro? Non se ne parla. O lavori o segui i figli. Alla Azzolina non importa se stai in cassa integrazione. I soldi dall’IPS non arrivano già da mesi ed il bonus baby sitter è irraggiungibile. Ma uno dei due genitori deve rinunciare allo stipendio per permettere al figlio di ricevere istruzione ed educazione.  E come al solito le più penalizzate saranno le donne. Con buona pace delle femministe nostrane Siamo davvero alla follia.

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