Tra Virginia e Giggino patto per la poltrona: arriva il Raggi-bis

di maio raggi

Ci vuole proprio la faccia tosta di Luigi Di Maio per fare i complimenti a Virginia Raggi per come ha sgovernato Roma in questi anni. “Oggi mi è venuta a trovare Virginia. Una bella chiacchierata, profonda. L’ho ringraziata per il grande lavoro che sta portando avanti, anche in questa emergenza”. A scriverlo, in un post su Facebook, è il ministro degli Esteri. Non un incontro politico, ma un confronto cordiale fissato a novembre scorso e poi, per motivi di forza maggiore non ultima l’emergenza Covid-19, sempre rinviato. La questione è delicata, anche per le continue e pesanti critiche alla Raggi da parte del Pd e soprattutto del segretario Nicola Zingaretti.

Raggi bis sarebbe una sconfessione della regola grillina

Fonti vicine al ministro degli Esteri Luigi Di Maio assicurano che nell’incontro con il sindaco di Roma Virginia Raggi non sarebbe stato fatto alcun cenno a un’eventuale ricandidatura della prima cittadina capitolina. Che comporterebbe una deroga alle regola sacra grillina dei due mandati. L’incontro, spiegano le stesse fonti, è durato poco più di mezz’ora, il tempo per un caffè e una capatina sul terrazzo della Farnesina, con tanto di foto opportunity. E un dialogo franco sul lavoro portato avanti dai sindaci del Movimento, “che vanno sempre difesi per il ruolo importante che rivestono”, la considerazione di Di Maio.

Anche Crimi vorrebbe infrangere il diktat dei due mandati

Ma fonti vicine al ministro assicurano con forza che dietro l’incontro non ci sarebbe alcuna manovra, “Di Maio ha visto Raggi come avvenuto più volte con Appendino”, il sindaco di Torino anche lei in odore di ricandidatura, sempre nell’eventualità di mettere da parte la regola dei due mandati. Perché, come la Raggi, anche la Appendino è al suo secondo mandato elettivo. In realtà c’è stata anche un’apertura del leader grillino Crimi alla regola dei due mandati, ma il movimento è spaccato anche su questo. Insomma, non ricandidare la Raggi sarebbe un’ammissione del suo fallimento come primo cittadino. Ma ricandidarla sarebbe una prova di forza soprattutto contro il Pd che vuole decidere il candidato. E poi un Raggi bis sarebbe scavare un solco anche nel governo. La partita è delicata, e ancora tutta da giocare.