Alberto Motta morto schiacciato da un container: i lavoratori fermano il Porto di Civitavecchia

Si chiamava Alberto Motta e aveva 29 anni l’operaio è morto in un incidente sul lavoro al porto di Civitavecchia. Sul posto la polizia di frontiera e il magistrato. Sono in corso le indagini sull’accaduto.
L’operaio, originario di Tarquinia, è rimasto schiacciato da un container che stava trasportando su una delle banchine.
Alberto Motta stava lavorando su un muletto
Alberto Motta è morto mentre stava lavorando su un muletto alla banchina 25. Sembra che stesse spostando un container quando è stato travolto dallo stesso. L’operaio 29enne era figlio di un altro storico lavoratore della compagnia portuale Rtc, e cioè la società che gestisce il terminal container.

Proclamato lo sciopero al Porto di Civitavecchia
“In riferimento al gravissimo infortunio mortale, accaduto questa mattina nel Porto di Civitavecchia presso il Roma Terminal Container, che è costato la vita a un giovane lavoratore, le scriventi Segreterie territoriali comunicano, in base all’art. 49 del vigente CCNL dei lavoratori dei porti, lo sciopero immediato, di 24 ore in segno di lutto per gli aspetti legati alla sicurezza nei luoghi di lavori. Dalle ore 12.00 di OGGI venerdì 10/02/2023 alle ore 12.00 di sabato 11/02/2023. Lo sciopero, interesserà tutti i lavoratori del Porto di Civitavecchia”.
Ieri un’altra morte al Porto di Civitavecchia
L’incidente si è verificato a 24 ore da un’altra tragedia. Ieri, infatti, un camionista impegnato nelle operazioni di sbarco e imbarco all’altezza della banchina 28, all’improvviso ha perso i sensi. Inutile ogni tentativo di soccorso: l’uomo è deceduto nel giro di pochi minuti. Sul posto le forze dell’ordine per i rilievi del caso. Sempre ieri è avvenuta un’altra morte sul lavoro: al porto di Trieste, un uomo di 58 anni è caduto in mare con il muletto. Sul posto carabinieri ed ispettori del lavoro. Inutili i tentativi di soccorrerlo.