Tragedia al Colosseo: guida turistica crolla sotto il sole, il settore chiede giustizia

È morta mentre faceva il suo lavoro, sotto il sole e tra la folla del Colosseo, a Roma. Giovanna Maria Giomarino, una guida turistica esperta, ha perso la vita nel cuore di uno dei siti più visitati al mondo. Un malore improvviso, un corpo che cede dopo anni di sforzi, e il silenzio che cala su una professione tanto preziosa quanto fragile.
La notizia, diffusa dalla collega e rilanciata dal gruppo Facebook Turismo e Cultura – Trasparenza e Legalità ha scosso il mondo del turismo culturale. Nel suo post, carico di dolore ma anche di lucidità, la collega ricorda la dedizione di Giovanna e la fatica quotidiana di chi fa questo mestiere. Un lavoro che richiede resistenza fisica, preparazione e capacità di gestione di gruppi anche numerosi, spesso sotto il sole cocente o in condizioni meteo avverse.

Più tutele per le guide turistiche
Non è la prima volta che accade. La scomparsa di Giovanna è solo l’ennesimo episodio che mostra quanto sia urgente una riforma delle tutele per le guide turistiche. Spesso liberi professionisti, spesso invisibili, lavorano senza un contratto stabile, senza coperture sanitarie adeguate, senza pause garantite. Alcuni sono costretti a lavorare anche in condizioni di salute precarie, perché fermarsi significa rinunciare a guadagni indispensabili.
Lavorano in piedi, ore e ore. Parlando, spiegando, proteggendo i gruppi dai pericoli, gestendo emergenze, traducendo cultura in emozione. Ma chi protegge loro?
Il Colosseo, che ogni giorno accoglie migliaia di turisti, è anche un luogo di fatica. Giovanna è morta lì, e la sua storia dovrebbe diventare un simbolo. Serve una svolta. Servono leggi nuove, servono assicurazioni obbligatorie, garanzie minime, riconoscimenti veri.
Perché non si può morire di lavoro nel centro di Roma, tra gli applausi dei visitatori e l’indifferenza delle istituzioni.