“Tranquilla mamma, sono gay e non fascio…”. Carrozzoni e allegria tra i 40mila del Roma Pride

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“Oggi e sempre resistenza”. Il coro si solleva dal corteo che quando è giunto all’altezza di Santa Maria Maggiore, dopo qualche minuto di silenzio, parte con ‘Bella ciao’. Cantano tutti, anche i giornalisti intenti a fotografare la testa del corteo con lo striscione QueeResistenza. Canta il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, canta Marilena Grassadonia, coordinatrice Ufficio Diritti Lgbt+ di Roma Capitale. Sono circa 40 mila le persone che stanno partecipando al corteo del Roma Pride, che da piazza della Repubblica ha raggiunto i Fori imperiali. Il dato è stato fornito dalla Questura di Roma. “Siamo un milione, mai vista tanta gente”. Gridano gli organizzatori del Roma Pride dal carro del coordinamento della kermesse arcobaleno. Chi avrà ragione?

“Tranquilla mamma sono gay, non fascio”; “Desideravo delle creature sane e libere: ho avuto la fortuna di farle sane ora le voglio libere”; “Io esisto, resisto e conquisto”. Questi alcuni dei cartelli che si leggono tra le migliaia di manifestanti arrivati a piazza della Repubblica da dove è partito il Roma Pride. È già musica (che ‘pompa’ dai carri) e ballo in piazza tra maglie glitterate, parrucche scintillanti, tenute arcobaleno e l’onda di bandiere multicolori. Tantissimi i giovani studenti e le famiglie arcobaleno con il loro bimbi.

“Tutti hanno il diritto di manifestare e quindi il Gay Pride fa assolutamente parte del dibattito democratico del Paese. Noi siamo contrari alla pratica dell’utero in affitto. Abbiamo visto che la Regione Lazio ha ritirato il patrocinio quando nei documenti politici si faceva riferimento a questa scelta. In Italia non sono negati i diritti di nessuno ma riteniamo che la famiglia con un padre una madre meriti un’attenzione e una tutela sul piano fiscale e sociale importante. Diritti per tutti, ma tutela rafforzata per la famiglia naturale”. Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri al Gr Rai.