Trasporti, durante tutta l’emergenza il governo non ha fatto nulla contro gli assembramenti a bordo

scuola trasporti

“Assurdo parlare della questione dei trasporti e della loro capacità di rispondere alla sfida dei contagi come se fossimo all’inizio di questa emergenza. Dobbiamo purtroppo constatare che i governi che si sono succeduti durante la pandemia sono stati incapaci di mettere in campo una strategia organica per scongiurare gli assembramenti e bordo. Il caos e l’assenza di linee guida hanno rappresentato, e ancora oggi rappresentano, l’unica costante in materia di trasporti”. Lo ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera (Fdi). “Non si possono addossare tutte le responsabilità a comuni e regioni – ha aggiunto – se il governo centrale ha dimostrato più e più volte di non volersi prendere l’onere di offrire indicazioni univoche e risorse adeguate.

Trasporti, ritardi accumulati e risorse sprecate

Il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico – ha proseguito l’esponente di Fratelli d’Italia – è stato insufficiente tanto quanto tutto ciò che concerne la loro sanificazione. Viviamo una situazione di forte precarietà e approssimazione a causa dei notevoli ritardi accumulati e delle risorse sprecate in mille rivoli anziché in investimenti”. “Il ministro dei trasporti di Draghi, così come quello del governo Conte – ha sottolineato Rampelli – hanno gravi responsabilità i limiti tecnici della rete erano facilmente prevedibili. Così come era doveroso provvedere per tempo al potenziamento e alla riorganizzazione del servizio. Il rientro a scuola a settembre rappresenta una costante, ma per qualcuno sembra una variabile inattesa.”

Galli: il problema dei trasporti mai risolto

In vista della riapertura della scuola, per il contenimento dei contagi Covid, “il problema dei trasporti pubblici non è mai stato risolto. Non so, del resto, quanto possa essere risolvibile nel breve termine. E’ chiaro che una situazione ottimale, dal punta di visto sanitario, sarebbe quella di avere garanzie di scurezza in questo settore. Ma è altrettanto vero che la garanzia non esiste”. A parlare è Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università e primario al Sacco di Milano. A questo punto, con l’avvio imminente della scuola, “dobbiamo adattarci a quello che abbiamo, cercando di fare ciò che materialmente è possibile fare. Non trovo verosimile che sui trasporti si riesca a praticare un’operazione di controllo serio. E, del resto, non è facile fare una serie di verifiche che farebbero gridare a molti allo stato di polizia”.

Crisanti: obbligatorietà per la mascherina Ffp2

Per Galli, “l’unica opzione è il richiamo alla responsabilità individuale. Il peso che si accumula sulle spalle di coloro che non accettano di fare il vacc. Il vaccino non si fa solo per se stessi ma per tutti”. Per rendere i trasporti sicuri, anche in vista della riapertura delle scuole, “non c’è alternativa, occorre mettere l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2. La quale funziona anche più del vaccino visto che gli immunizzati non sono totalmente protetti”. Lo afferma Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova. “Non vedo altre alternative se si vuole garantire un minimo di sicurezza, ma per farlo serve che il Governo imponga di indossare questa tipologia di mascherine”, osserva.