Tredicesima pesante, taglio dell’Irpef: che cosa prevede la delega fiscale diventata legge

meloni berlusconi (2)

“Sono molto soddisfatta dell’approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l’Italia aspettava da cinquant’anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci”. Lo dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che aggiunge: “Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia”.

Delega fiscale: 24 articoli che rivoluzionano le tasse

Il provvedimento, approvato oggi in terza lettura, si compone di 23 articoli distribuiti in 5 titoli. La parte più ampia riguarda le imposte sui redditi, l’Iva e l’Irap. In termini generali, all’articolo 5 “si dispone la revisione e la graduale riduzione dell’Irpef, nel rispetto del principio di progressività e tendenzialmente e gradualmente diretto al raggiungimento di un’aliquota unica”. Nel corso dell’esame alla Camera sono state introdotte alcune specificazioni, come ad esempio un esplicito riferimento al principio di progressività), mentre al Senato sono stati precisati i principi di autonomia finanziaria degli Enti territoriali. Dalla data di entrata in vigore della legge, il governo avrà 24 mesi di tempo per redigere i decreti attuativi, attenendosi ai principi generali di “stimolo della crescita economica e alla natalità, prevenzione e riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e la riduzione del carico fiscale, razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario e revisione degli adempimenti dichiarativi e di versamento per i contribuenti”.

“L’ascensore sociale – ha spiegato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo – lo realizziamo venendo incontro ai giovani, alle famiglie, ai disabili. Ma non abbiamo dimenticato il mondo del lavoro dipendente. Come? Pensando a rendere analiticamente deducibili certe spese – come per mobilità e formazione – ed elevando il tetto dei fringe benefit. Al tempo stesso abbiamo ritenuto meritevole di attenzione una detassazione degli straordinari”, della tredicesima e dei premi di produttività”.