Trenta parlamentari andranno a Leopoli, Storace: “Dare altre armi all’Ucraina significa entrare inevitabilmente in guerra”

Storace Ucraina

«Credo che il nostro popolo guardi con terrore alla prospettiva di una guerra mondiale. Serve qualcosa di fisico, che esprima il coraggio dei governanti, che vadano fisicamente in Ucraina, se diamo per persa la diplomazia, le democrazie sono inutili»: Così Francesco Storace, vicedirettore del Tempo, intervenendo ad Agorà, su Raitre.  Storace ha auspicato che «i grandi della terra vadano a parlare direttamente» a Mosca e in Ucraina, la scelta di dare più armi a Kiev «significa andare direttamente a combattere».

Storace: “I grandi della terra vadano in Ucraina”

Il tema della presenza dei nostri rappresentanti nella zona del conflitto tiene banco in queste ore anche alla Farnesina. “Confermiamo la missione in Ucraina”. A dirlo, all’Adnkronos, è Gianpiero Cofano, segretario della Comunità Papa Giovanni XXIII, a proposito del viaggio a Leopoli organizzato dall’Associazione: una iniziativa alla quale avrebbero aderito decine di parlamentari e che ha scatenato l’allerta della Farnesina. “L’intervento della Farnesina e dello stesso ministro Di Maio vanno nell’ottica di leggere la situazione dal punto di vista dei rischi, perché quanto accaduto ieri ha fatto alzare il livello di allerta. La Farnesina ha fatto il suo lavoro. I parlamentari stanno continuando ad aderire, noi saremo operativi a Leopoli e stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. Non abbiamo assolutamente cancellato la missione”, spiega Cofano.

La Comunità Papa Giovanni XXIII: confermata la missione a Leopoli

“C’è una richiesta di adesione -sottolinea- anche da parte di tanti altri soggetti della società civile, stiamo facendo le opportune valutazioni per capire tempi e logistica. Ovviamente terremo in considerazione le raccomandazioni della Farnesina”. I parlamentari che hanno finora aderito “sono più di 30”, prosegue il segretario della Comunità: “L’idea è di allargare a livello europeo questa proposta con europarlamentari, non solo italiani, per dare una risposta corale, europea. La pace non la vogliono solo gli italiani ma tutto il popolo europeo. Non pensavamo di avere una risposta così forte da parte di esponenti politici, non ce lo aspettavamo”.