Tribunale di Roma in rivolta contro il ministro Bonafede: tutelare la salute

Tribunale di Roma

I rappresentanti sindacali della Rsu del Tribunale di Roma sono pronti a proclamare lo “stato di agitazione e azioni collettive a difesa della salute dei lavoratori”. Nell’istanza sottoscritta e inviata al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e per conoscenza al presidente del tribunale della Capitale e al dirigente della cittadella giudiziaria, si chiedono alcune cose precise. Di “emanare, con immediatezza e senza indugio, disposizioni volte a ridurre l’attività giudiziaria ivi compresa la celebrazione delle udienze penali e civili. Al fine di concedere in modo più ampio possibile il lavoro agile, con riferimento al numero di giorni settimanali per ciascun lavoratore”.

Le Rsu del tribunale scrivono al ministro

“Signor ministro – si legge – considerato che l’andamento dell’epidemia sta avendo una crescita preoccupante. Visto inoltre che l’incontro tra questa Rsu con il presidente e il dirigente del Tribunale di Roma ha avuto un esito deludente. Poiché si intende concedere il lavoro agile per un numero di giorni assolutamente esiguo (1-2gg alla settimana e solo per le categorie fragili) ed inaccettabile, rispetto alle esigenze di tutela della salute dei lavoratori, privilegiando l’attività giudiziaria, che se non subirà un rallentamento, causerà il collasso delle cancellerie. Infatti la carenza di organico è di oltre 400 unità”.

“Ridurre subito tutta l’attività giudiziaria”

“Per tutto questo – scrivono ancora i sindacati – si richiede pertanto di emanare, con immediatezza e senza indugio, disposizioni volte a ridurre l’attività giudiziaria. Ivi compresa la celebrazione delle udienze penali e civili, al fine di concedere in modo più ampio possibile il lavoro agile, con riferimento al numero di giorni settimanali per ciascun lavoratore”. “La salute – concludono i rappresentanti sindacali – è un diritto la cui tutela trova diretto fondamento nella Costituzione (art. 32), diritto di fronte al quale non può essere anteposta l’attività giudiziaria, né tantomeno interessi di categorie professionali”.

Non è la prima protesta dei dipendenti del tribunale di Roma

Già a settembre c’erano state delle proteste dei sindacati in seguito al cluster che aveva interessato il tribunale. L’organizzazione sindacale Flp Giustizia aveva proclamato l’agitazione lamentando la cartenza di controlli. “Risultano essere stati del tutto assenti i controlli in entrata. Nonché le verifiche sulla sicurezza delle distanze da osservare per gli avvocati e l’utenza rispetto al personale amministrativo e ai magistrati”. Diceva ancora la nota del sindacato.