Troppe le imprese artigiane senza cig: molte dall’ottobre scorso

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Protestano anche gli artigiani. Quasi 750.000 lavoratori di imprese artigiane attendono la cassa integrazione Covid da ottobre 2020. Tutte queste persone, dipendenti di circa 200.000 imprese artigiane, non hanno percepito la cassa negli ultimi tre mesi dello scorso anno né a gennaio e febbraio del 2021. Lo segnala Unimpresa, secondo cui a bloccare l’erogazione del sussidio, ci sarebbe un ostacolo di natura tecnica, un intoppo che continua a frenare i pagamenti della Cig nonostante la firma a un decreto di variazione dei capitoli del bilancio pubblico firmato dal neoministro del Lavoro, Andrea Orlando. “Quel provvedimento, purtroppo, a oggi non ha prodotto gli effetti sperati. I titolari delle imprese artigiane hanno, dal canto loro, provato in tutte le maniere a sostenere i loro lavoratori.

Per gli artigiani situazione sempre più pesante

Ma chiaramente la situazione di mercato in cui la maggior parte di queste imprese naviga, non consente più ulteriori sforzi e per i loro lavoratori la situazione diventa sempre più pesante”. Così commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi. “Tali ritardi si aggiungono alle ormai altrettanto gravi situazioni delle casse integrazioni delle aziende degli altri comparti in cui vi sono numerosi casi di pratiche incagliate. Ancora una volta si mette in luce la necessità che ormai da tempo Unimpresa sostiene. Ossia una doverosa riforma degli ammortizzatori sociali con l’introduzione di un ammortizzatore unico. Sostituendo così i ben 25 diversi modi per richiedere di fatto la stessa cosa: la Cassa integrazione”.

Prorogare il periodo di cig Covid

È auspicabile, in vista dell’imminente scadenza delle 12 settimane di Cig Covid prevista per il prossimo 31 marzo 2021 “un intervento in tale direzione. Con una proroga al 31 dicembre 2021 di un unico ammortizzatore senza costi aggiuntivi per le aziende” conclude Assi. Ma l’Inps replica, anche se nel quadro più vasto di uno scenario generale. Al 28 febbraio sono state autorizzate il 98,5% delle domande Cig pervenute mentre toccano il 99,4% i pagamenti diretti. E’ l’Inps a monitorare così l’andamento delle prestazioni Cig nel periodo di emergenza Covid.

La replica dell’Inps

Migliorerebbe dunque ulteriormente, si legge nella nota, la progressione delle autorizzazioni Inps sulle domande di Cassa integrazione autorizzate alle aziende e delle successive erogazioni dirette dell’Istituto ai lavoratori. In totale, l’Istituto ha gestito per la sola Cig-Covid quasi 30 milioni di prestazioni dirette e indirette. In particolare, per le domande di autorizzazione Cig da parte delle aziende, a fronte di un afflusso totale di 3.822.007, ne sono state autorizzate 3.447.721 e respinte 320.516.