Truffa mascherine, Ieffi in carcere. Per Italia Viva è amico di Di Maio
Si allarga lo scandalo sulla truffa mascherine. Il gigantesco raggiro da oltre 15 milioni di euro che ha portato in carcere il 42 enne imprenditore Antonello Ieffi titolare della Biocrea di Frosinone. Che utilizzando le parole degli inquirenti, sulla fornitura di 24 milioni di maschere mai partite per l’Italia avrebbe giocato d’azzardo. Purtroppo sulla pelle delle decine di migliaia di morti da coronavirus, aggiungiamo noi. E la cosa rende ancora più intollerabile e disgustosa tutta la vicenda. Che ora assume anche dei contorni politici, perché sarebbe spuntata una mail del 16 marzo indirizzata al ministro del M5S Luigi di Maio. Che nega tutto, attraverso un comunicato ufficiale della Farnesina. Ma il deputato Luciano Nobili di Italia Viva rilancia dal suo profilo twitter. Noi siamo garantisti con tutti, dichiara Nobili. Ma che l’arrestato per l’indegna truffa sulle mascherine sia un attivista M5S dimaiano da sempre fa riflettere. Insomma accuse e smentite senza esclusione di colpi e un giallo internazionale. Mentre purtroppo la gente muore anche perché mancano i dispositivi di protezione. Che vergogna.
Antonello Ieffi in carcere per la truffa delle mascherine. E spunta la mail a Di Maio
E’ finito in manette l’imprenditore Antonello Ieffi. Attivo tra Frosinone e Latina, il numero uno della Biocrea si era lanciato nel business dei dispositivi di protezione individuale. Una torta ricchissima all’epoca del coronavirus, E così Ieffi ha deciso di partecipare alla gara Consip da oltre 15 milioni di euro per la fornitura di 24 milioni di mascherine protettive. Quelle cioè che tutti gli Italiani cercano, e che si trovano con il contagocce. Ma secondo il rapporto della Guardia di Finanza che ha condotto le indagini, Ieffi aveva già qualche problema. Che probabilmente ne avrebbe comportato l’esclusione automatica dalla gara. Così l’imprenditore avrebbe ceduto le quote della sua società a tale Stefania Verduci, anche lei ora indagata. Attraverso una vendita che l’accusa ritiene fittizia. E la Biocrea ha partecipato alla gara per la fornitura delle mascherine aggiudicandosi la partita, grazie al migliore ribasso. Ma purtroppo di quel mare di dispositivi di protezione non c’era traccia. E si è affacciata l’ipotesi della truffa.
Le mascherine non ci sono e scattano le manette
La Consip ha iniziato a sollecitare la Biocrea per la fornitura delle 24 milioni di mascherine che si era aggiudicata fin dal 16 marzo. Perché di quell’ordine non c’era traccia. E allora sono iniziate le strategie di Antonello Ieffi per guadagnare tempo. L’imprenditore avrebbe tentato di assicurarsi le mascherine attraverso l’ intermediazione di società con sede in Quatar. Che facevano sempre riferimento a lui. Ma avrebbe trovato anche questa strada chiusa. A questo punto sarebbe stata comunicata a Consip la pianificazione di un volo della Asiana cargo, pronto a partire dalla Cina con destinazione Malpensa. Peccato che da una verifica dell’Agenzia delle Dogane è emerso che all’aeroporto cinese non c’era traccia delle mascherine promesse. Così è scattata per Ieffi l’accusa di turbativa d’asta e inadempimento di contratto pubblico. E giovedì mattina l’imprenditore è stato arrestato. Ma proprio il 16 marzo quando doveva arrivare la prima parte della fornitura Ieffi avrebbe scritto una mail al ministro Luigi Di Maio. Che non smentisce, ma ribadisce tramite il sito della Farnesina di non conoscere l’imprenditore ciociaro. E che la mail sarebbe stata direttamente gestita dal suo capo segreteria. Che avrebbe girato il tutto per competenza alla Protezione civile e alla struttura commissariale guidata dal.’ex numero uno di Invitalia Arcuri. Un giallo che assume i contorni della truffa quindi. E che ha spinto il deputato di Italia Viva Luciano Nobili su twitter a chiedere a Di Maio spiegazioni ufficiali. Vedremo se arriveranno.
https://twitter.com/lucianonobili/status/1248560241027006475?s=12