Truffe agli anziani, il maxiblitz: 11 arresti e 67 vittime accertate

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Dalle prime ore di questa mattina, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, la Polizia Locale di Roma Capitale e la Polizia di Stato stanno eseguendo un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati di estorsione, truffa aggravata ai danni di persone anziane, furto aggravato, utilizzo fraudolento di carte di credito, sostituzione di persona, nonché del delitto di porto illegale di più armi da fuoco. Accertati 68 episodi. Le operazioni sono tuttora in corso.

Le indagini

Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Roma e condotte dalla squadra mobile capitolina insieme al commissariato Viminale e al gruppo Parioli dei vigili urbani di Roma, con l’ausilio della squadra mobile e della polizia locale di Napoli. Gli 11 indagati, con gravi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, in alcuni casi inseriti in contesti di criminalità organizzata, sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di estorsione, di truffa aggravata ai danni di persone anziane ed in stato di minorata difesa, di furto aggravato, di utilizzo fraudolento di carte di credito, sottratte alla vittime, sostituzione di persona, nonché di porto illegale di più armi da fuoco, fucili e pistole. Sono stati ricostruiti ben 68 episodi sul territorio nazionale ai danni delle vittime, con il conseguimento di ingenti profitti, costituiti dal denaro e dagli oggetti di valore degli anziani custoditi nelle case.

I reati

I reati sono aggravati dalla circostanza di essere stati compiuti ai danni di soggetti deboli e vulnerabili, in condizioni di minorata difesa, in avanzata età ed affetti da gravi patologie mentali e fisiche. Le indagini, scaturite da una serie di denunce di truffe avvenute nella Capitale nel dicembre 2021 fino al settembre 2022, perpetrate sempre con lo stesso stratagemma di presentarsi falsamente alla anziana vittima come avvocato o appartenente all’Arma dei Carabinieri, prospettando un imminente pericolo o grave danno per un familiare, laddove la vittima non avesse versato i soldi richiesti necessari per evitare l’arresto, hanno permesso di ricostruire numerosi episodi posti in essere da una strutturata associazione, operante su tutto il territorio nazionale ed in Roma, con base nel centro storico di Napoli, dove era collocato il “centralino” da cui partivano le telefonate e dove confluivano i proventi dei reati. L’organizzazione era capeggiata da 2 uomini appartenenti ad una famiglia abitante nella zona dei Tribunali e di Largo Donnaregina, nel centro storico di Napoli.

Piani criminali

Il promotore ed organizzatore dell’associazione, di anni 47, elaborava i “piani” criminali, indottrinava i sodali sul modus operandi, individuava le vittime e riceveva e suddivideva tra gli associati i proventi dei reati. L’altro promotore, di anni 37, procacciava i “citofoni”, ovvero i telefoni cellulari con intestazioni fittizie usati solo e soltanto per commettere la singola truffa e poi gettati, ma rinvenuti e successivamente analizzati dalla polizia giudiziaria. I promotori ricevevano da un “perlustratore/esploratore” le indicazioni delle vie più appetibili, scelte tra quelle da loro ritenute più tranquille, solitamente nelle zone residenziali, potenzialmente abitate da persone facoltose. Le abitazioni individuate erano preferibilmente prive di portierato o dei sistemi di video sorveglianza. I promotori della associazione criminale erano affiancati nell’organizzazione da 2 donne. Una, 53enne si occupava del reclutamento degli “esattori” ed operava nella sua abitazione, nei “bassi” di Largo Donnaregina in Napoli, dove venivano svolte alcune riunioni operative e da dove partivano molte delle telefonate alle vittime.

Tra Napoli e Roma

Nello specifico, nel corso delle indagini in cui sono stati svolti numerosi servizi di osservazione nelle città di Napoli e di Roma, a riscontro di quanto emerso, si è evidenziato come altri associati, di supporto ai “riscossori” e ai “telefonisti”, al fine di far apparire più veritiero l’incidente occorso al familiare, fingevano, per telefono, di essere proprio lo stesso congiunto in difficoltà, così contribuendo a far cadere nel raggiro le povere vittime. Durante le attività odierne sono stati sequestrati 65.000 euro in contanti e numerosi gioielli in oro, probabile provento delle truffe realizzate in questi mesi. Al termine delle attività investigative e delle direttive e del coordinamento effettuato dalla Procura della Repubblica sono state infatti arrestate nell’ultimo anno ben 130 persone dalla Questura di Roma e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, delegati per le indagini, in flagranza o in esecuzione di ordinanze cautelari, gravemente indiziate di aver truffato o compiuto estorsioni ai danni di persone anziane ed in stato di minorata difesa.