Tunisino picchia e morde selvaggiamente la sua ex: arrestato dalla Polizia

Nella serata di domenica scorsa agenti della Polizia di Stato della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Viterbo intervenuti in piazza dei Caduti a seguito di richiesta di aiuto da parte di una ragazza aggredita da un tunisino. Sul posto i poliziotti rinvenivano a terra una giovane ferita e con gli occhi tumefatti che riferiva loro l’aggressione poco prima da un tunisino con cui ebbe in passato una relazione sentimentale. La donna immediatamente soccorsa dagli agenti e medicata dai sanitari nel frattempo giunti sul posto per una profonda ferita al mento provocata da un morso e per i colpi subiti, anche nei giorni precedenti, al volto.

Percosse reiterate nel tempo

L’uomo, un 24enne di nazionalità tunisina, dopo averla aggredita scappava sottraendole il telefono cellulare per impedirle di chiedere aiuto. L’aggressore poco dopo rintracciato dagli agenti, che lo accompagnavano in Questura. Dopo l’accertamento che l’episodio giungeva al culmine di una serie di violenze domestiche consumate nel corso di alcuni mesi a danno della giovane 29enne, lo straniero arrestato per maltrattamenti e lesioni aggravate e accompagnato presso la Casa vircondariale “Mammagialla” di Viterbo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

E a Sezze un uomo aggredisce l’ex compagna

E sempre a proposito di persecuzione delle donne, i Carabinieri della locale Stazione di Sonnino, Latina, arrestano un uomo 40enne, originario di Sezze, per maltrattamenti in famiglia a danno della ex convivente. I militari attirati dalle urla di una donna, che provenivano da un’abitazione attigua al Comando, immediatamente intervenuti nell’abitazione, trovavano la donna che in quel momento subiva l’aggressione fisica dell’ex compagno, a seguito di una lite sorta per futili motivi.

L’uomo cercava di soffocare l’ex compagna

L’intervento dei militari consentiva di far desistere l’arrestato mentre cercava di soffocare con le mani la donna, alla presenza del loro figlio minore e della madre di quest’ultima. I militari rilevavano i segni sul collo della donna, e approfondendo i fatti, ricostruivano come il gesto fosse l’ennesimo di una serie di aggressioni verbali, subite dalla malcapitata ed in parte già denunciate.