Turismo, a Roma piovono disdette: temono la variante indiana e il green pass

Assoturismo Roma, la federazione di Confesercenti che rappresenta l’intera filiera è preoccupata per gli sviluppi che sta prendendo la situazione legata alla variante Indiana. C’è la risalita dei contagi dovuta ad assembramenti non controllati come i festeggiamenti per gli azzurri o gli assembramenti spontanei di giovani. E, c’è l’enfatizzazione dei media alla diffusione di una paura che scivola fuori confine e produce effetti nefasti. A Roma piovono disdette che arrivano fino ad un 25-30% sulle prenotazioni di agosto e settembre da parte soprattutto di stranieri.
Allarme di Confesercenti: valanga di disdette
Disdette che arrivano anche pochi giorni prima dall’arrivo in particolar modo per le medie e piccole strutture ricettive. Un po’ meno per i big della ricezione che spesso le prenotazioni sono legate a garanzie assicurative. Una situazione quella del turismo che a giugno, nonostante la continua crisi nera delle città d’arte, aveva recuperato un +20/30% e che oggi potrebbe riperderlo nel giro di poche settimane. “Bisogna stare attenti a quello che si comunica, i nostri clienti esteri ci ascoltano e ci osservano.

Troppo terrorismo sui media
Impariamo da molti Paesi che si limitano a comunicare situazioni gravi e non ad ingigantire numeri che ancora non sono da emergenza”, avverte Daniele Brocchi, direttore Turismo Confesercenti Roma. Poi c’è il problema Green Pass, ancora una volta applicato a una categoria già martoriata dal governo, quella degli esercizi pubblici. Una categoria che in questo ultimo mese era tornata a un +70% oggi rischia progressivamente di tornare ad una battuta di arresto.
Resta complicato il controllo del green pass
I ristoratori lamentano i controlli, i quali non sono disposti e in grado di fare. “Mi ero espresso chiaramente la settimana scorsa, il green pass va bene. E’ uno strumento possibile per frenare il contagio, certo. Ma mentre per i grandi eventi dovrebbe essere una condizione, negli esercizi pubblici, l’accettazione del cliente dovrebbe essere a discrezione del gestore. I ristoranti sono luoghi sicuri e controllati già con regole chiare anticontagio”, dice Brocchi. Resta complicatissimo il controllo dei green pass, legato ad un discorso tecnico e di privacy.