Tutti contro Salvini. Ma lui non ha paura del nemico

Salvini

Tutti contro Salvini e questo dovrebbe far riflettere abbastanza. In un momento politico in cui c’è una vasta maggioranza e opposizioni spaccate tra di loro, nel mirino finisce il leader della Lega.


Eppure resiste. Punta dritto sulle elezioni europee per la rivincita e se ne strafrega dei salotti buoni, quelli in cui vivono ovattati nell’inconsistenza di sondaggi inutili se a rispondere è il 50 per cento degli italiani.
Chi si bea o si dispera sbaglia in entrambi i casi. E semmai deve muoversi per riportare a votare chi non vuole.
Invece, preferiscono schierarsi contro Salvini perché non vogliono sentire le sue ragioni.
Sul caso del momento, quello di Ilaria Salis “che non vorrei facesse la maestra di mia figlia”. E non ha ragione, forse?
Oppure sul sostegno agli agricoltori, vessati da un’Europa abbagliata da economia green e miracoli cinesi. Il vicepremier non ha affatto torto nel pretendere che anche il nostro governo si scuota al fianco di chi lavora la terra.
E tanto altro ancora. Contro Salvini si schiera una certa idea di politica, sia in maggioranza che all’opposizione, per cui non ci si deve impicciare troppo dei problemi. Quella del politicamente corretto, non disturbare il manovratore. Che non sta più a Palazzo, in realtà, ma nei poteri sovranazionali che pretendono di dettare le regole del gioco soprattutto quando ci fanno male.
Chi si astiene lo fa perché non trova più rappresentanza concreta. Gli stessi giornaloni – i soliti – fanno a gara nel demonizzare chi alza la voce. Abbiamo votato per cambiare e loro non vogliono. Hanno paura per i gruppi che proteggono.
Ecco, per questo attaccano Matteo Salvini. Perché temono che il popolo possa svegliarsi e votare il leader della Lega perché ci sarà finalmente la consapevolezza che astenersi non serve più a nulla. Ed è il motivo per cui lui, il Capitano, va avanti senza paura.