Ucraina, Salvini mette in guardia la Ue: “Attenti, alle bombe non si replica con le bombe…” (video)

“Il Governo italiano ha il pieno sostegno della Lega qualunque sia la decisione che porterà in Europa, però non bisogna rispondere alla guerra con un’altra guerra, altrimenti rischia di essere difficile fermarla”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo una visita alla basilica di San Francesco ad Assisi. “Sono contento – aggiunge il leader del Carroccio – che siano cominciati i dialoghi, che il premier ucraino si sta dimostrando oltre che eroico coraggioso, anche estremamente saggio. Nel senso che è colui che è sotto attacco con il suo popolo, con i suoi bimbi con le sue donne, con i suoi medici, con i suoi soldati, però continua a credere nel dialogo. Mi piacerebbe che anche l’Occidente credesse nel dialogo, perché se alle bombe rispondi con le bombe si fa difficile. Diciamo che alla politica se si aggiunge la preghiera male non fa”.
Salvini: che messaggio di pace è mandare le armi?
“Mi sembra – insiste Salvini – che si parli troppo di guerra, in questo momento la priorità è fermare la guerra, bisogna usare la diplomazia, l’ascolto, la ragione , il cuore e la preghiera. Qualcuno parla con leggerezza di attacchi, di guerra, di nucleare. Attenzione, è un momento in cui bisogna essere estremamente cauti, prudenti, uniti”.

Mulè: l’Italia mandando le armi entra direttamente nel conflitto
Secondo Giorgio Mulè, sottosegretario alla difesa, “l’invasione russa dell’Ucraina non coinvolge direttamente l’Italia, ma invieremo armi all’Ucraina con un decreto. Quindi l’Italia è coinvolta in questo conflitto in questo modo, applicando i principi che l’Europa ha chiesto di seguire”. Sul coinvolgimento dei militari italiani il sottosegretario ha poi affermato che “i nostri soldati si trovano in Romania, Lettonia, Polonia. Ne partiranno altri per presidiare i confini della Nato, ma nessuno andrà in Ucraina. Nell’atteggiamento di Putin- ha continuato Mulè- non ha certo prevalso il buon senso. Vediamo scene nel cuore dell’Europa che non vorremmo vedere, le sensazioni che ho per il futuro non sono positive, anche se l’Europa così unita potrebbe spingere Putin a far prevalere la ragione su questa situazione”.
Il Cremlino: dalla Ue decisione estremamente pericolosa
Interviene anche il Cremlino. L’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Unione Europea è una decisione “estremamente pericolosa e destabilizzante”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui “la consegna di armi e munizioni all’Ucraina, dal nostro punto di vista, può trasformarsi e si trasformerà in un fattore estremamente pericoloso e destabilizzante. E che in nessun caso contribuirà alla stabilità e al ripristino dell’ordine in Ucraina”. Secondo Peskov, tutto questo potrebbe avere “conseguenze molto pericolose e dimostra nuovamente la correttezza della posizione russa sulle misure che sono state adottate”.